«Non ci sentiamo riconosciuti nel nostro ruolo di organo decentrato ma eletto dal popolo e quindi legittimato. E chiediamo al sindaco di coinvolgerci in quella riforma delle...
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Scelta politica o solo sostanziale per vedere riconosciuto il ruolo delle Municipalità, secondo Vincenzo Conte, presidente di Mestre-Carpenedo, oltre non si poteva aspettare. «Sono sei mesi che attendiamo di essere convocati dal sindaco - ha detto - Siamo a tutti gli effetti un organo decentrato eletto dal popolo e che legittimamente esercita delle funzioni. Un confronto con il sindaco anche sul piano formale delle riforme che intende attuare ci sembra il minimo». «Non stiamo puntando a uno scontro di natura politica come avviene dentro i consigli - aggiunge Gianfranco Bettin, presidente della Municipalità di Marghera - Siamo organismi che se non ci fossero dovrebbero inventarci. Il nostro ruolo non è discutibile. Forse è da capire quale ruolo abbiamo. Quindi noi vogliamo un confronto sulla macchina amministrativa». Per Gianluca Trabucco, presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino l'incontro con il sindaco e l'azione delle cinque circoscrizioni che fanno capo al Pd non rappresentano la volontà di una discussione conservativa. «Serve un assetto, una modifica? Ok va bene proviamo a farla assieme - dice - Per noi il sindaco ha una opportunità, facendo qualcosa che non è stato fatto nei gli anni precedenti soprattutto sul decentramento. Serve una riforma che non si nasconda dietro ai problemi di bilancio ma che rimanga per gli anni futuri. Il tema vero è che noi vorremmo continuare e incrementare i servizi di prossimità. Esigenze primarie come i servizi sociali fino alla buca sul marciapiede, questioni che si possono gestire tranquillamente come municipalità».
In merito alla convocazione di lunedì che coinvolge anche Venezia e Isole e Lido, secondo voci di corridoio potrebbe mancare il numero legale in alcuni dei cinque consigli perché per le opposizioni sarebbe partito l'ordine di scuderia di non presentarsi alla convocazione. «Se ciò accadesse sarebbe grave e avrebbe sì un significato politico» conclude Vincenzo Conte.
Raffaele Rosa
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Il Gazzettino