«L'arte contemporanea troverà casa a Mestre»

«L'arte contemporanea troverà casa a Mestre»
MESTRE - Il futuro artistico di Mestre? Deve essere rivolto all'arte contemporanea per staccarsi dal cordone ombelicale di Venezia. Ad affermare il concetto, affascinante quanto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - Il futuro artistico di Mestre? Deve essere rivolto all'arte contemporanea per staccarsi dal cordone ombelicale di Venezia. Ad affermare il concetto, affascinante quanto percorribile, è Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia ospite ieri pomeriggio di un incontro con i soci dell'Università Popolare di Mestre al Centro Candiani dal tema «Città d'arte, Arte in città». Sollecitata dalle domande di Tiziano Graziottin, responsabile dell'edizione di Venezia del Gazzettino, Gabriella Belli ha parlato della sua fortunata esperienza a Rovereto dove è stata l'artefice della costruzione del Mart (Museo di Arte Moderna e Contemporanea) e del lavoro che sta svolgendo dal 2011 a Venezia come direttrice della Fondazione dei Musei Civici.

«La mia forza è questa, la visione generale e articolata e completa dell'arte - ha detto -. La mia ambizione è che la fondazione abbia la leadership in città seguendo quelle che per me sono le quattro gambe su cui si deve fondare una realtà come quella che dirigo: manutenzione e restauro, studio, formazione e valorizzazione del patrimonio».
Se a Venezia le mostre, secondo Belli, sono un valore aggiunto che consente un aumento costante e continuo di visitatori anche nei musei, a Mestre serve un lavoro diverso. «L'M9 sarà un successo, ne sono convinta perché ha preso una strada così specifica e particolare e diversa rispetto a Venezia e la gente sarà incuriosita a vederlo. Offre l'idea di museo tecnologico e della tecnologia industriale e sull'identità mestrina, sarà nuovo dal punto di vista del progetto museo grafico e questa sarà la ragione per cui i mestrini saranno soddisfatti. Mestre con l'M9 avrà qualcosa che Venezia non ha. Per il futuro la strada è poi quella dell'arte contemporanea. Mestre è la città del futuro, Venezia è patrimonio. Il museo civico del futuro potrà quindi trovare spazio in terraferma».
Raffaele Rosa

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino