«Ambulanze, colletta per la benzina»

«Ambulanze, colletta per la benzina»
«Operatori sanitari costretti ad anticipare il pieno benzina di ambulanze o mezzi di servizio causa l'insufficienza di credito delle tessere carburante messe a disposizione per...

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«Operatori sanitari costretti ad anticipare il pieno benzina di ambulanze o mezzi di servizio causa l'insufficienza di credito delle tessere carburante messe a disposizione per tutto il parco vetture dell'Azienda sanitaria 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli». La segnalazione arriva da Paolo Copetti, consigliere comunale della lista "Urbani Sindaco Per Gemona", che spiega: «A quanto mi dicono di norma viene stanziato un budget mensile di 25mila euro circa per caricare queste tessere. Risulta chiaro il fatto che se prima questi soldi potevano bastare per l'ospedale di Gemona e Tolmezzo, ora con l'aggiunta di San Daniele e Codroipo, la stessa cifra messa a disposizione non risulta più sufficiente».

Copetti riferisce che per ovviare temporaneamente a questa situazione, «alcuni hanno provveduto autonomamente, istituendo una piccola cassa di riserva, però, risulta sempre una situazione "off-limits". Ritengo assolutamente paradossale che i mezzi di soccorso rimangano senza benzina perché non si sia ancora provveduto a rimpinguare i capitoli inerenti le spese carburanti, tenendo conto dell'incorporamento di San Daniele e Codroipo, nell'Aas 3. Faccio un accorato appello, allora, alla Direzione generale Aas 3 affinché immediatamente si ponga rimedio a questa grave situazione». Dal canto suo il direttore generale Pier Paolo Benetollo replica che «il problema è già stato risolto e non dipendeva dall'insufficienza di credito ma da questioni di tipo amministrativo con l'Eni, legate ai codici per la fatturazione elettronica». Copetti in questi giorni ha segnalato inoltre che l'ambulatorio per la montagna dell'ospedale di Gemona, inaugurato proprio lo scorso anno a novembre, «non risulta operativo da parecchi mesi. Non solo - specifica - ma viene anche utilizzato come deposito o magazzino di vario materiale».

Benetollo spiega che si tratta di una situazione temporanea, legata al processo di riconversione del nosocomio: «In queste settimane il personale si è recato a Trento e ad Aosta per visionare gli unici due ambulatori simili in Italia, in maniera tale da apprendere le funzionalità dell'attrezzatura apposita che serve ad effettuare le prove di sforzo. Contiamo - conclude - di poterlo riaprire al pubblico tra dicembre e gennaio. L'attività ambulatoriale di primo livello viene comunque svolta».
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Il Gazzettino