Rotatoria in zona industriale: promessa lunga 12 anni

L'incrocio più trafficato nella zona industriale dei Paludi dove da 12 anni si parla di fare una rotatoria
ALPAGO - Nel 2008 sembrava imminente. L’anno successivo era annunciata per la primavera. Ma della rotatoria che in Comune di Alpago, all’altezza...

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ALPAGO - Nel 2008 sembrava imminente. L’anno successivo era annunciata per la primavera. Ma della rotatoria che in Comune di Alpago, all’altezza dell’incrocio tra via dell’Industria e via del Lavoro, e che a questo punto dovrebbe essere già pronta e funzionante, si sono perse le tracce. 


Un manufatto programmato da Comune e Provincia con lo scopo di mettere fine all’incubo di migliaia di lavoratori occupati nella sempre più vasta zona industriale dei Paludi e costretti a quotidiane e interminabili code nelle ore di punta, con maxi ingorghi agli incroci, manovre spericolate per uscire e continui rischi di incidenti. Da dodici anni a questa parte è cambiato il mondo. E è cambiato anche uno degli attori. Allora il Comune era quello di Pieve d’Alpago, ora vi è il Comune Unico di Alpago. Dall’altra parte la Provincia. 
NUOVO INSERIMENTO
Ed è proprio alla Provincia che il progetto fa riferimento. Palazzo Piloni lo ha inserito nelle opere del 2020 ed è in attesa di notizia da Veneto Strade che dovrebbe fornire il progetto a breve. Dieci e più anni or sono la rotatoria sarebbe dovuta essere la risposta alle difficoltà di migliaia di automobilisti. Che invece in questi anni hanno continuato a dovere fare i conti con gli stessi identici problemi. 
NEL 2008 L’ANTICIPAZIONE
In un primo momento la rotatoria avrebbe dovuto esser sperimentale, realizzata con i new jersey mobili, di colore bianco e rosso. È questa infatti la prassi: si disegna la rotatoria a tavolino, si testa con i new jersey e poi, se non ci sono controindicazioni e dopo un periodo congruo di verifica, si passa ai fatti. Cioè alla realizzazione del manufatto stabile. La struttura inizialmente mobile permette infatti di adeguarla al massimo alle esigenze viarie valutando al meglio l’impatto sul traffico e quindi la funzionalità. L’assessore di allora – era il 2008 – diceva: «Nei prossimi giorni avremo già un primo incontro per definire meglio gli interventi». Non c’era stato alcun impegno di date, ma l’assicurazione che «la rotatoria provvisoria sarà realizzata in tempi brevissimi». 
IL PROGETTO ESECUTIVO

L’anno dopo, nel 2009, un’altra puntata che pareva segnare notevoli passi avanti. Dopo l’idea infatti era stato realizzato anche il progetto e in un secondo momento era arrivato anche il finanziamento da parte della Provincia, proprietaria della strada, che aveva stanziato 200 mila euro per la realizzazione della rotatoria.  Il progetto esecutivo lasciava ben sperare che tutto fosse pronto addirittura per i mesi di aprile-maggio. Una rotatoria con un diametro di 35 metri. Insomma: era un progetto più che concreto, già esecutivo. Ed è proprio per questo che gli automobilisti non capiscono perché debbano essere costretti, dodici anni dopo, a rimanere ancora in coda. 
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Il Gazzettino