La figlia di Zennaro scrive al papà in Sudan: «Torni a casa per il mio compleanno?» Il disegno con l'aquilone

La figlia di Zennaro scrive al papà in Sudan
VENEZIA - «Tullia, che cosa vuoi per il tuo compleanno?» «Un grande aquilone per volare da papà e riportarlo a casa». Tullia è la figlia di...

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VENEZIA - «Tullia, che cosa vuoi per il tuo compleanno?» «Un grande aquilone per volare da papà e riportarlo a casa». Tullia è la figlia di Marco Zennaro, il 46enne imprenditore veneziano trattenuto in Sudan dal 1. aprile. La piccola, sabato 31 luglio, compirà 5 anni e il suo più grande desiderio sarebbe che alla sua festa ci fosse anche il suo papà. L'ha detto alla mamma, lo ha ripetuto alla zia Gilda, sorella dell'imprenditore, e anche allo stesso Marco, attraverso un audiomessaggio e un disegno. Il 46enne, allora, ha deciso di risponderle con una lettera, cercando di spiegarle la sua situazione e perché, quindi, con ogni probabilità al suo compleanno non ci sarà.


«Stellina, il tuo papà vuole e deve continuare a credere che per il giorno del 31 Luglio possa essere tornato a casa per vederti spegnere le tue 5 candeline ma è più corretto considerare che tutto questo possa non accadere. Non sei sola, perché anche tanta, tantissima gente non si riesce a capacitare di come il tuo papà non sia ancora tornato dalla sua famiglia. Ma perché allora non sono ancora a tornato? Sinceramente perché il rientro non dipende più dal tuo papà o dalla tua grande e meravigliosa famiglia». Marco, nella sua lettera, ripercorre con dolcezza quei 74 giorni trascorsi tra 4 mura e con 50 gradi. Lo fa per spiegare, non per impressionare.

«Non disperare Tullia - continua - il papà ha sempre insegnato a tutti di non arrendersi. La soluzione esiste. Si chiama Italia, si legge Europa e significa semplicemente rispetto e dignità per l'individuo. Devi sapere che l'Italia è un grande paese. L'Italia s'è destarecita l'inno. Ora però devi sapere invece che papà, la sua grande famiglia, quelle dei suoi dipendenti e tutti i suoi amici stanno chiamando ed invocando l'Italia a destarsi e intervenire senza ogni ulteriore esitazione per fare in modo che io possa ritornare alla vita di padre, marito, lavoratore e amico». La soluzione è dietro l'angolo: le cause penali a carico di Marco sono state archiviate, restano i due procedimenti civili. Per uno è già stata versata una garanzia economica di 800mila euro, per l'altra c'è una trattativa in corso della Farnesina. Per questo Marco spiega alla figlia che quell'aquilone magico, ora, è nelle mani dello Stato. «Determinazione, intraprendenza, volontà, impegno. Concetti e valori che rendono possibile cambiare il significato e il senso alle nostre azioni e che dovrebbero fare volare velocemente il tuo aquilone da Roma fino a Khartoum domani stesso. L'Italia se vuole è un grande paese speriamo solo voglia dimostrarlo prima che le tue 5 candeline vengano spente».

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Il Gazzettino