Minacce alla moglie per avere i soldi destinati al figlio di un anno e comprare droga

Minacce alla moglie per avere i soldi destinati al figlio di un anno e comprare droga
SPINEA - Marito minaccia la moglie ed il fratello per farsi dare il denaro. Arrestato per estorsione dai Carabinieri ieri, 17 marzo. A finire in manette S.T.O.S., 36enne di...

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SPINEA - Marito minaccia la moglie ed il fratello per farsi dare il denaro. Arrestato per estorsione dai Carabinieri ieri, 17 marzo. A finire in manette S.T.O.S., 36enne di origini irachene residente a Zelarino, frazione di Venezia.


L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per le frequentazioni dell’ambiente della tossicodipendenza locale, è accusato di aver tenuto a più riprese un comportamento pesantemente minaccioso nei confronti della moglie e del fratello, a cui la donna si era rivolta per cercare di contenere le prevaricazioni del coniuge, tutto al fine di farsi consegnare denaro per acquistare verosimilmente lo stupefacente.

Le mosse dell’uomo sono state seguite dai militari, proprio per confutare le minacce, evitando che venissero portate a compimento e soprattutto per certificare la richiesta estorsiva (difficilissima da provare proprio a causa dei legami di parentela tra gli attori) e lo scambio del denaro.

VOLEVA IL CONTRIBUTO DEL COMUNE ASSEGNATO AL FIGLIOLETTO DI UN ANNO
Il denaro, proprio questo è al centro delle continue minacce di morte dell’iracheno, costantemente alla ricerca di liquidità e certo – per quanto concerne l’ultimo episodio – che la moglie avesse da poco la disponibilità di 500 euro, elargiti a titolo di sussidio dal Comune per supportare la donna ed il piccolo figlio della coppia di appena un anno. Proprio per difendere il gruzzolo la moglie aveva affidato il denaro al cognato, nella speranza che le minacce non avrebbero attecchito. Anche il con-sangue però non aveva vita facile, venendo costantemente e pesantemente minacciato di morte se non avesse “sganciato” le banconote.


Viene infine richiesto l’aiuto dei Carabinieri che riescono a monitorare le minacce e soprattutto a provare inconfutabilmente la consegna del denaro, configurando così il grave reato di estorsione. Per l’uomo scatta quindi l’arresto in flagranza di reato e la traduzione in carcere. Addirittura è stato accertato che l’uomo, pur di assicurarsi la disponibilità di denaro, non avesse remore ad appropriarsi dei generi alimentari presenti in casa e destinati anche al piccolo di un anno, per rivenderli a basso costo e poter così comprare la dose. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino