Sanità. «Zaia, favori al Santorso perché la dirigente è sua moglie». E il governatore denuncia

Sanità. «Zaia, favori al Santorso perché la dirigente è sua moglie». E il governatore denuncia
Infuriato è dir poco. Perché hanno tirato in ballo sua moglie, le hanno attribuito un lavoro che non fa e soprattutto l'hanno accusato di fare non gli interessi...

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Infuriato è dir poco. Perché hanno tirato in ballo sua moglie, le hanno attribuito un lavoro che non fa e soprattutto l'hanno accusato di fare non gli interessi dei veneti, ma i propri. Così Luca Zaia ha postato un video su Facebook annunciando carte bollate contro i leoni da tastiera. E ha fatto pure i nomi: Mario Fasini e Fabio Tommasi. Ai quali alla fine non è rimasto che cospargersi il capo di cenere e chiedere pubblicamente scusa al governatore «e alla sua gentile signora». È successo questo. Sulla pagina Bassano senza censura di Facebook, il signor Fabio Tommasi denuncia il declassamento dell'unità coronarica dell'ospedale di Bassano a favore dell'ospedale di Santorso. «Ora - scrive Tommasi - chi verrà colpito da un infarto nel nostro territorio dovrà essere portato al Santorso perché Bassano  non sarà più attivo h24 come previsto dai nostri valenti politici leghisti. Poi basta pensare che l'ospedale di Santorso ha come dirigente la moglie di Zaia e capisci tutto...». Il post piace così tanto a un altro utente di Facebook, Mario Fasini, che lo copia e incolla, contribuendo a farlo divulgare. Finché arriva a Zaia. E Zaia si infuria. Perché sua moglie non lavora al Santorso, non è dirigente di quell'ospedale. E così il governatore posta un video su Fb annunciando querele contro i leoni da tastiera che hanno detto il falso: «Mia moglie fa l'impiegata part-time di una compagnia di assicurazioni di Conegliano, non c'entra niente con il pubblico, non ho familiari nel pubblico, quindi finisce lì. Però avviso che denuncerò le due persone che hanno detto questo. Vergognatevi, solo lazzaroni possono scrivere queste cose».

Finisce che i due, bastonati in pubblico per aver detto fesserie, si scusano. Uno era stato «male informato», l'altro non aveva «controllato le fonti». E i leoni da tastiera sono diventati agnellini.
Al.Va.
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Il Gazzettino