E Zaia riabbraccia Comencini nella lista dei movimenti alleati

E Zaia riabbraccia Comencini nella lista dei movimenti alleati
TREVISO - «A volte tornano». La battuta la fa il governatore Luca Zaia presentando la lista alleata «Indipendenza noi Veneto». Rompe il ghiaccio così, spazzando via anche un...

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TREVISO - «A volte tornano». La battuta la fa il governatore Luca Zaia presentando la lista alleata «Indipendenza noi Veneto». Rompe il ghiaccio così, spazzando via anche un certo imbarazzo calato della sala dell'Hotel Maggior Consiglio di Treviso quando allo stesso tavolo si sono seduti lui, Maurizio Comencini e Mariangelo Foggiato, punte di diamante del «cartello» che comprende una decina di sigle autonomiste.




Vale a dire i grandi protagonisti della clamorosa rottura del 1998, quando la Lega rischiò di affondare dopo l'espulsione di Comencini, allora segretario nazionale entrato in rotta di collisione con Bossi. La Lega veneta si ruppe in due tronconi. Intere sezioni in tutto il territorio seguirono Comencini, che fece dell'indipendenza del Veneto la sua bandiera. Tra chi prese armi e bagagli traslocando da una sponda all'altra ci fu anche Foggiato, allora segretario provinciale della Marca e in rampa di lancio per diventare uno dei big del partito. Poi, come sempre, il tempo guarisce le ferite e spazza via le incomprensioni.



E adesso sono ritornati amici in nome della lotta per l'autonomia. Anche questo è un altro colpo messo a segno da Zaia che ha saputo guadagnarsi le simpatie di chi per troppo tempo è stato considerato un «traditore», con la sua battaglia a favore dei referendum per l'Indipendenza e l'Autonomia, da lui sponsorizzato e poi bloccati a Roma. «Diciamo che ci siamo ritrovati attorno a una stessa passione - sottolinea Comencini - quando io ero segretario veneto della Lega, Zaia veniva nominato prima assessore provinciale all'Agricoltura e poi veniva eletto presidente della Provincia. Nonostante tutto quello che è successo nel 1998, i rapporti personali sono sempre rimasti buoni. Questo alleanza è per me quasi una questione affettiva».



Oltre al sentimento però ci sono anche i contenuti: «Ci è piaciuta molto la battaglia che il governatore ha fatto per i referendum, quella è la strada da seguire. Tutto il resto non conta. Chi vuole il Veneto autonomo adesso, e poi magari indipendente, deve sostenere questo progetto. Il resto sono voti buttati via». Zaia, dal canto suo, se la cava citando lo storico Vico: «Corsi e ricorsi - dice indicando Comencini e Foggiato - oggi si ricompatta il blocco autonomista, su questo abbiamo idee molto chiare. Il nostro primo obiettivo è portare il Veneto a un livello di autonomia pari a quello di Trento e Bolzano, vorrebbe dire poter gestire gran parte di quelle tasse che il Veneto paga ogni anno allo Stato. Quella è una base di partenza. Ma nel nostro accordo c'è anche molto altro e lo vedrete nel nostro programma, che sarà innovativo per quel che riguarda lavoro, sanità e assistenza».



Indipendenza Veneto è riuscita poi a mettere assieme tante sigle quasi sempre in contrasto tra loro come Veneti Indipendenti, Liga Veneta Repubblica, Unione Nord-Est, Veneto Stato, Pro-Veneto, Tea Party Veneto. «La battaglia dell'autonomia si può vincere - chiude Comencini - anche se Roma farà di tutto per negarcela. E questa è la strada giusta da percorrere». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino