Insultò Zaia su Facebook: disse che era tossicodipendente, pedofilo e con "strani giri", condannato alle scuse social

Insulti a Zaia sui social, condannato alle scuse social
TREVISO - Nel bel mezzo delle proteste No vax del 2020, quando troppe teste calde all’invettiva aggiungevano anche minacce e atti intimidatori, aveva pubblicato sul suo...

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TREVISO - Nel bel mezzo delle proteste No vax del 2020, quando troppe teste calde all’invettiva aggiungevano anche minacce e atti intimidatori, aveva pubblicato sul suo profilo Facebook due post, a distanza di poco più di un mese l’uno dall’altro, a dir poco offensivi nei confronti del governatore Luca Zaia. Non si è trattato solo di una legittima critica, che un amministratore è abituato a sostenere, ma di offese gratuite, insulti, illazioni infamanti andate ben al di là dei confini della semplice diffamazione in cui si tacciava il governatore di avere giri strani, di non aver mai conseguito diploma e laurea, di essere tossicodipendente e addirittura pedofilo in un crescendo delirante e senza senso. Infamie insopportabili. E per di più riprese dai social e riproposte dalla masnada No vax sempre più inferocita in decine di altri post e altre piattaforme con effetti deleteri. Una vera e propria ondata di fango che, considerato il contesto, avrebbe potuto anche aizzare qualche scalmanato portandolo a gesti di violenza. E Zaia non potuto fare altro che denunciare per diffamazione.


IL COLPEVOLE
L’autore di una simile campagna di odio è risultato M. M., trevigiano, sulla cinquantina, laureato e residente nella prima periferia cittadina. Il giudice lo ha ovviamente condannato: troppe ed evidenti le prove contro di lui, quei post-immondizia così infamanti e lasciati in balia della parte peggiore della rete. L’uomo ha però evidenti problemi fisici ed economici e Zaia, ottenuta giustizia e la cancellazione dei post incriminati, ha rinunciato a ogni tipo di risarcimento chiedendo in cambio le scuse pubbliche da pubblicare negli stessi canali utilizzati per spandere le sue accuse diffamanti. E così, nella pagina Facebook di M.M, è comparso un nuovo post dal tenore molto diverso: “In data 26 marzo e 23 aprile 2020 ho pubblicato su Facebook delle affermazioni gravemente offensive dell’onore, reputazione ed immagine del dott. Luca Zaia, affermando che egli, oltre ad essere il responsabile di pesanti trattamenti sanitari non necessari sulla mia persona e di una serie di sventure occorsemi, sarebbe un pedofilo, senza diploma di maturità e laurea, oltre che implicato in “giri” di cocaina e di prostituzione, anche minorile. Quello che ho affermato è falso e frutto di un momento di personale difficoltà. Perciò mi scuso con il dott. Luca Zaia per tutto quanto scritto ed avvenuto”.


IL CONTESTO


Zaia, che nei periodi più duri dell’epidemia Covid ha sempre spinto per la vaccinazione e misure in grado di contenere i contagi, è finito più volte nel mirino dei No vax, arrivati a protestare anche davanti casa sua. Ma minacce e insulti sono piovuti anche su altri amministratori e ancora adesso, seppure in misura minore, continuano ad arrivare. Così come, in giro per la città, praticamente ogni giorno si scopre un nuovo imbrattamento con le sigle no vax vergate in vernice rossa su edifici sia privati che pubblici, comprese le scuole. Senza contare le minacce via social ai sindaci e autorità che non accennano ad arrestarsi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino