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Luca Zaia torna in diretta oggi alle 12.30, martedì 7 dicembre 2021, per le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto. I contagi nella nostra regione continuano a crescere, sono stati 2.960 nel report odierno, così come i ricoveri in ospedale: il rischio di cambio di colore è sempre più concereto ma non subito, la prossima settimana - a meno di cambiamenti repentini nell'occupazione dei posti letto in area medica - la regione dovrebbe rimanere bianca, ma secondo le proiezioni lo stesso non varrà per il periodo Natalizio, ad alto rischio giallo. In via precauzionale, inoltre, verranno riattivati i Covid hospital, si parte da quello di Schiavonia, mentre il 9 dicembre toccherà al San Camillo di Treviso.
Terapie intensive sature, grave anche un medico di base dopo il super-lavoro per i suoi pazienti
I vaccini mantengono gestibile la situazione negli ospedali veneti, mentre nei centri vaccinali si va avanti con le inoculazioni delle terze dosi, o dosi buster, di Pfizer e Moderna, e con le prime dosi di chi ha deciso di immunizzarsi. Ospite oggi la dottoressa Antonia Ricci, direttrice dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che parla della sequenziazione della variante Omicron in Veneto, e della decisione di "coltivare la variante" per sottoporla ai vaccini. Ma il presidente ha anche fatto un altro annuncio molto importante: a Padova è stato riscontrato il secondo caso veneto di questa variante (l'articolo intero con la spiegazione dello studio sulla variante e sul nostro secondo paziente positivo lo trovate QUI).
Zaia in diretta oggi
Il bollettino di oggi
Sono 2.960 i nuovi contagi Covid registrati in Veneto nelle ultime 24 ore. Su 122mila tamponi l'incidenza è di 2,42%. Il dato porta il totale degli infetti a 535.251 dall'inizio della pandemia. Le vittime, sempre nelle ultime 24 ore, sono state 9. La situazione negli ospedali: sono 904 i ricoveri totali (+82). Di questi, sono ospitati nei reparti dell'area medica 772 (+72), mentre sono 133 in terapia intensiva (+10). Continua a salire il numero dei soggetti attualmente positivi, 40.648 in isolameto fiduciario.
Covid in Veneto: le ultime notizie
Il virus corre sui nostri territori, e il governatore oggi ha affrontato svariati argomenti, dai ricoveri di vaccinati e non vaccinati, fino al cambio di zona per la regione, passndo per l'impegno nel contact tracing, terze dosi, Covid hospital e obbligo vaccinale. Ma andiamo per ordine: «Stamani c'è stata una lunga riunione con i direttori generali - ha spiegato Zaia -, il tasso di ricoverati su 100mila abitanti ogni settimana, ci dicono che se prendiamo l'ultima settimana 31,8 su 100mila i vaccinati e 191,8 su 100mila i non vaccinati che sono finiti in ospedale. L'impatto dei non vaccinati sui ricoveri è 6 volte maggiore. Siamo in una situazione ai limiti, Padova va in F3, Treviso è ai bordi. Siamo fortemente impegnati sulla diagnostica e screening, il fronte delle scuole ci sta mettendo a dura prova, ad ogni contagiato c'è una mole di tamponi e contact tracing poderosa. Oramai siamo sempre sopra i 100mila tamponi al giorno, come vedere. Quelli che facciamo sono molecolari, 25mila, e gli altri antigenici».
Terze dosi, come sta andando?
«Abbiamo 2 milioni di persone eleggibili per la terza dose del vaccino al 31 dicembre, riusciremo ad erogare circa un milione di dosi per il 31 dicembre: ad oggi vediamo code per le terze dosi - ha spiegato Zaia -.
Quanti sono i sanitari sospesi in Veneto?
Un dato è emerso a fine conferenza stampa, quando Zaia era già uscito dalla sala, a rivelarlo è stata l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e riguarda il personale sanitario non vaccinato sospeso ad oggi in Veneto: «Si tratta in totale di 837 persone su 61mila i sanitari ospedalieri, compresi medici, Oss, e comparto in generale».
Malati per influenza in ospedale
«Negli ospedali siamo invasi da malati non Covid ma di contagiati da influenza "normale" con problematiche respiratorie», ha rivelato Zaia.
Riaprono i Covid Hospital
«Ci stiamo attivando per l'apertura dei Covid Hospital, in via preventiva, e non sarà facile - ha annunciato Zaia -. Non saranno tutti attivati ma abbiamo dato l'ok affinché ci sia il benestare: Schiavonia è questione di ore, per Treviso - San Camillo si attiverà il 9 dicembre. Iniziamo anche con la contrazione di alcune prestazioni ospedaliere, come i week surgery. Questo è il segno che questo virus, pur placato dalla vaccinazione, oggi ci sta mettendo sotto pressione», ha concluso il governatore. «La Fase 3 prevede di concentrare alcune attività solo negli hub, vengono contratte anche le attività specialistiche. Ad oggi solo la Ulss 6 è nella Fase 3», ha precisato l'assessore Manuela Lanzarin.
Cambio di zona: Veneto bianco ancora una settimana
Sette giorni, dopodiché secondo le previsioni il Veneto diventerà giallo, e sarà proprio a Natale. «Questa settimana ipotizziamo di essere ancora in zona bianca, stamani eravamo all'11% per l'occupazione in area non critica, e gli altri due parametri - incidenza e terapie intensive - abbiamo già sforato. La prossima settimana sarà bianca, ma quella di Natale è molto probabile che sarà gialla». Cosa cambia? «Uso di mascherina all'aperto, mentre la riduzione dei posti a sedere limitati nei ristoranti viene bypassata dal Super Green pass».
Monoclonali e pillola anti Covid
«Metà dei monoclonali utilizzati in Italia vengono usati dal Veneto - a specificato Zaia -. Stiamo lavorando anche sul fronte delle compresse anti Covid, ne ho parlato con il generale Figliuolo. Ricordo che non possiamo comprarli direttamente, altrimenti lo faremmo».
Obbligo vaccinale
Infine il governatore è tornato su un tema che ogni volta scatena molte polemiche, quello dell'obbligo vaccinale: «L'obbligo vaccinale proposto come è stato proposto non è funzionale: se è come quello tedesco con obbligo sopra i 60 e multa, allora non funziona. Invito chi parla di obbligo vaccinale a spiegare come si applicherebbe in Italia - ha domandato Zaia -. Io immagino che l'obbligo vaccinale in un Paese civile non sia portare con la forza pubblica il cittadino a vaccinarsi o fargi un Tso. Quindi, sull'obbligo bisogna essere chiari, perché poi siamo noi Regioni a doverlo fare: quando avrete deciso la procedura in Veneto saremo pronti ad applicarla, ma deve essere ben spiegata per tutti».
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Il Gazzettino