VENEZIA - Il governatore a gamba tesa contro il governo sul tema sicurezza: «Per mesi ho tentato di risvegliare le coscienze romane a Palazzo Chigi e al Viminale stilando un...
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Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, alla luce di una ventina di reati commessi in Veneto solo ieri, torna a lanciare strali e richieste d'intervento al Governo nazionale, «che deve inviare uomini e mezzi per combattere la delinquenza perché i Veneti non ne possono più di regalare a Roma tasse che non vengono mai investite per rispondere alle loro necessità, sicurezza, sanità e lavoro in primis».
«Il quadro è sempre più fosco - incalza Zaia - con i reati più raccapriccianti, come le violenze o tentate violenze sessuali e le aggressioni e truffe agli anziani, sempre più frequenti e quelli, ahimé oramai abituali, come rapine, furti, razzìe in case, aziende, esercizi commerciali, parcheggi».
«Ieri nel Trevigiano abbiamo assistito ad un fatto ignobile come uno sciacallo che ha rubato il portafoglio ad una persona deceduta nella sua auto prima che arrivassero i soccorsi, e ad uno emblematico, come l'ennesimo raid ladresco al parcheggio del pattinodromo, praticamente in pieno centro, più l'orrenda violenza carnale subita da una ragazzina in un locale della provincia e altre rapine ancora. Nel Padovano sono state fatte fuori tre aziende nell'Alta e in un bar-trattoria a Selvazzano.
E passando al Veneziano, Jesolo - prosegue Zaia - segnala una violenta rissa fuori da una nota discoteca e una truffa perpetrata ai danni di una coppia di anziani; Martellago il furto in un market, Campalto un tentativo di violenza di gruppo ad una giovane donna. Nel Vicentino, ladri in casa a Bassano e furto persino all'ecocentro di Longare».
«Mi fermo qui - conclude Zaia - ma per quel che posso continuerò a lottare e denunciare.
Il Gazzettino