Zaia chiede la verità: «E ora diteci che fine hanno fatto i vaccini Pfizer offerti al Veneto dagli intermediari»

Zaia chiede la verità: «E ora diteci che fine hanno fatto i vaccini Pfizer offerti al Veneto dagli intermediari»
VENEZIA - «Chiarezza sulle forniture dei vaccini», perché se non arrivano le fiale qualsiasi programmazione va in fumo. Ma chiarezza anche sui 27 milioni di...

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VENEZIA - «Chiarezza sulle forniture dei vaccini», perché se non arrivano le fiale qualsiasi programmazione va in fumo. Ma chiarezza anche sui 27 milioni di dosi di Pfizer che alcune settimane fa erano stati offerti al Veneto, specie ora che il Governo ha stoppato ogni tentativo di acquisto del vaccino russo Sputnik: «Visto che ci hanno messo alla gogna, qualcuno si prenda la briga di andare a verificare se i vaccini che ci avevano offerto sono finiti sul mercato e qualcun altro li ha acquistati». Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, alla videoconferenza sul piano vaccinale tenutasi ieri pomeriggio con il presidente del Consiglio Mario Draghi, i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Il premier in un breve intervento ha esortato le Regioni a procedere unite, quindi hanno preso la parola il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e il suo vice, Giovanni Toti, dopodiché Draghi ha lasciato la videoconferenza. Zaia si è così rivolto ai ministri. E se su Sputnik ora c'è l'altolà del Governo, la chiarezza per Zaia è comunque doverosa.


La volontà del presidente del Veneto era di porre la questione dell'acquisto libero dei vaccini. «Le leggi oggi ci vietano di comprarci i sieri, ma il tema va affrontato - ha detto Zaia durante la diretta da Marghera prima dell'incontro con Draghi - Non ho nulla contro la Campania, ma trovo semplicemente strano che il Veneto, che ha comunicato i contatti ad Aifa, al commissario per l'emergenza Covid e ai Nas, si sia visto mettere alla gogna per quindici giorni. Qui la Campania ringrazia addirittura l'ambasciatore e nessuno ha niente da dire. Ma allora se lo fa la Campania, lo facciano tutti. Se oggi avessi avuto quei 27 milioni di vaccini che ci avevano proposto - e ricordo che sarebbero stati pagati alla consegna della merce, validata, stiamo parlando di una cifra sui 250-300 milioni di euro - adesso avrei meno problemi».

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I problemi sono i magazzini che, al ritmo di 30mila somministrazioni al giorno (domenica 31.061) si stanno svuotando. «Abbiamo solo 12mila dosi di Pfizer e 66mila di AstraZeneca. La bella notizia è che è stato dissequestrato il lotto di Biella, per noi sono 22mila dosi utilizzabili. Ma sono al riparo solo i richiami». Oggi sono attese 83mila dosi di Pfizer, a fine settimana 100mila di AstraZeneca. «Se non arrivano, dovremo fermare la campagna vaccinale». Tutto questo mentre le proteste aumentano: i ragazzi vogliono tornare a scuola («Il presupposto è di riaprire le scuole, resto convinto che la diagnostica con gli screening sia fondamentale»), gli operatori turistici lamentano le diversità di trattamento («La situazione è assurda: bastano due tamponi per fare le vacanze negli altri Paesi e noi invece chiudiamo»).


I DATI

La priorità resta la vaccinazione. L'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ieri ha ammesso che c'è stata «un po' di confusione» per quanto riguarda i pazienti fragili e che anche per riguarda i disabili bisognerà che le Ulss si uniformino nei comportamenti. Tema su cui è intervenuta anche la consigliera regionale Elena Ostanel (Vcv) con una interrogazione. Il bollettino vaccinale aggiornato a domenica mostra un netto aumento delle somministrazioni di siero pari all'89,2% delle dosi fornite, una media di 495 vaccinazioni al giorno ogni 100mila abitanti (record nazionale), ma alla fine solo il 4,8% della popolazione veneta ha avuto prima e seconda dose. Intanto sul fronte dei ricoveri la situazione è peggiorata rispetto alla prima ondata: il picco era stato di 2.068 posti letto occupati nel marzo 2020, ora siamo a 2.192 con 304 pazienti Covid in rianimazione e altri 932 positivi.

 

 

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Il Gazzettino