CORTINA D’AMPEZZO - Pista da bob sì pista da bob no. Lo scontro tiene accesi gli animi tra favorevoli e contrari. Intanto, l’appalto dell’opera da 81...
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Sul caso bob interviene nuovamente la consigliera comunale Roberta de Zanna (Cortina bene comune) chiedendo all’amministrazione comunale di Cortina d’Ampezzo di esprimere la propria posizione, in merito alla proposta di Georg Willi, sindaco di Innsbruck, sulla possibilità di utilizzare la pista austriaca di Igls per le gare olimpiche 2026.
«Nel dibattito suscitato da questa proposta c’è un grande assente ed è il sindaco Gianluca Lorenzi - dice la de Zanna -. Quale rappresentate del paese destinato a dover sostenere l’onore e l’onere di questo impianto sportivo, dovrebbe avere una parte attiva in questo processo decisionale, visto che anche l’amministratore di Fondazione Milano–Cortina ha affermato che la proposta va valutata con attenzione».
«A più di un anno dal suo insediamento - prosegue de Zanna -, l’amministrazione si sarà pur resa conto che le problematiche della costruzione della nuova pista si fanno sempre più pressanti; che la contrarietà all’opera si fa sempre più diffusa tra la popolazione; che i costi di gestione rappresentano un vero e proprio bagno di sangue per le casse comunali; che l’immagine di Cortina ne sta uscendo danneggiata in quanto il dibattito sull’insostenibilità ambientale ed economica si fa sempre più acceso e il continuo tira e molla sull’inizio dei lavori non dà certo un’idea di efficienza e programmazione, vanificando così tutto quel processo promozionale che doveva essere legato alla candidatura e organizzazione dei Giochi olimpici invernali 2026».
Il consiglio comunale ampezzano si è espresso più volte, in merito ai lavori della pista di Ronco, con delibere anche recenti, sull’utilizzo di terreni pubblici, gravati dai vincoli di usi civici. In questo caso ha pure rinunciato a riscuotere gli indennizzi per il mancato godimento e i canoni di affitto. Le votazioni sono state quasi unanimi, con la sola contrarietà di Cortina bene comune. «Forse è giunto il momento di lasciar da parte l’orgoglio nazionale e i ricordi del tempo che fu – incalza de Zanna - prendere atto che la crisi economica e ambientale impone scelte etiche che non possono gravare sulle future generazioni, che la ristrettezza dei tempi non garantisce la realizzazione della pista da bob e fare di tutto per evitare lo scenario peggiore: un inizio dei lavori con successivo abbandono del cantiere, lasciando un bel “buco” sia dal punto di vista economico che ambientale».
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Il Gazzettino