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PADOVA - Walter Onichini è stato scarcerato. Il giudice del Tribunale di sorveglianza ha concesso l'affidamento in prova. Condannato in via definitiva a 4 anni, 10 mesi e 27 giorni di reclusione per il reato di tentato omicidio, perché sparò a uno dei tre ladri entrati a casa sua il 22 luglio del 2013 a Legnaro, aveva chiesto di poter lavorare in modo da aiutare la sua famiglia.
Il procuratore generale Marina Ingoglia aveva detto di no alla richiesta di affidamento in prova formulata dall’avvocato Ernesto De Toni, dando invece il suo benestare agli eventuali arresti domiciliari. Il Tribunale dopo una decina di giorni si è espresso a favore.
«Ho avuto modo di parlare con la signora Onichini, l'ho incontrata, devo dire che per questo argomento le va tutta la mia vicinanza». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rispondendo ad una domanda sulla scarcerazione e concessione dell'affidamento in prova a Walter Onichini.
Cosa era successo
All’alba del 22 luglio 2013 Walter Onichini, svegliato da alcuni rumori al pian terreno di casa sua, aveva imbracciato il fucile e vedendo tre persone che cercavano di fuggire da casa sua, aveva sparato dal balcone.
Il ladro
Ndreca, ladro di professione, da Milano era venuto a casa di Onichini proprio per commettere il colpo e per questo era stato condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere. Non ha però scontato nemmeno un giorno di carcere perché è irreperibile. Ndreca si era anche costituito parte civile nel processo a Onichini, chiedendo e ottenendo un risarcimento danni di 24.500 euro. Soldi che il macellaio non riesce a versare perché l’albanese si è volatilizzato. Ndreca a sua volta dovrebbe risarcire il macellaio con 15 mila euro, oltre ai 5 mila euro per le spese processuali. Ma non è finita qui perché il ladro il prossimo 8 di marzo dovrebbe presentarsi davanti al Gup Claudio Marassi perché accusato di falsa testimonianza per non avere fatto i nomi dei suoi complici.
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Il Gazzettino