ROSOLINA - Quattro furgoni carichi di novellame di vongole, 215 ceste di plastica, circa 6.500 chili, 6 tonnellate e mezzo. Uno dei sequestri più consistenti degli ultimi...
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OPERAZIONE MIRATA Un blitz non avvenuto per caso, con un controllo sulla Romea, all'altezza del Comune di Rosolina. È qui che è scattata l'operazione, finalizzata al contrasto del bracconaggio e del commercio abusivo di molluschi. Quando, infatti, sono stati chiesti i documenti sull'ingente quantità di vongole da semina, non è comparsa nessuna indicazione su dove fossero state raccolte, né su dove fossero dirette. In questa stagione pre autunnale, infatti, passate le alte temperature estive che aumentano il rischio di morie, si apre una finestra climatica che rende possibile la cosiddetta semina, ovvero l'impianto del novellame nelle lagune per la loro crescita, anche se il momento migliore resta la primavera. Ma non è da escludere, e questa sembra essere l'ipotesi formulata anche dalla Finanza, che il prodotto potesse essere anche direttamente immesso sul mercato, trattandosi, si spiega in una nota, di un prodotto ricercatissimo in quanto in questo periodo dell'anno scarseggia sul mercato a causa del vigente divieto di pesca.
MERCATO NERO Il carico era destinato non solo al mercato nero polesano ma anche alle limitrofe province di Venezia e Ferrara. Le Fiamme gialle sottolineano come l'operazione abbia inferto un durissimo colpo ai commercianti abusivi di vongole impedendo a questi di immettere sul mercato prodotti ittici il cui valore supera abbondantemente i 45 mila euro.
In pratica è stato stroncato un traffico di novellame che sarebbe stato posto illecitamente sul mercato al prezzo medio di circa 7 euro al chilo e che avrebbe alimentato la filiera della vendita in nero. L'azione dei bracconieri, comunque - precisano i finanzieri -, oltre ad aver provocato un grave danno all'ambiente lagunare avrebbe, parimenti, potuto seriamente arrecare distorsione alle regole di mercato in danno di quegli operatori responsabili e rispettosi delle norme».
Oltre al sequestro del prezioso carico, ai conducenti dei quattro automezzi fermati, insieme alle violazioni del codice della strada, sono state comminate sanzioni per le infrazioni alla disciplina nazionale e comunitaria sulla tracciabilità e sul commercio dei prodotti ittici per circa 16mila euro, aumentabili fino a un massimo di 48mila euro. Dopo i controlli veterinari, le vongole sequestrate sono state poi reimmesse nelle acque libere così da mantenerne la vitalità e non arrecare ulteriori danni all'ecosistema.
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Il Gazzettino