Treviso Volley. Mattia Boninfante vince il primo oro europeo da capitano: «E' stato bello giocare davanti ai miei nonni»

Il campione della Nazionale Under 20 ha giocato per la prima volta davanti alla sua famiglia

Mattia Boninfante vince l'oro europeo giocando a volley davanti ai nonni
TREVISO - Mattia Boninfante è tornato a casa, a Frescada, con la medaglia di campione europeo conquistata domenica sera, 25 settembre. Finalmente a casa perché manca...

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TREVISO - Mattia Boninfante è tornato a casa, a Frescada, con la medaglia di campione europeo conquistata domenica sera, 25 settembre. Finalmente a casa perché manca dalla fine della scuola: 105 giorni di collegiali e allenamenti con la Nazionale Under 20 per arrivare sul gradino più alto del podio completando i trionfi stagionali che hanno visto l'Italia vincere in Europa in tutte le categorie. «È proprio il caso di dire finalmente - racconta Mattia, capitano della Nazionale Under 20 neo campione d'Europa - Ma ne è valsa pena. È stata un'esperienza bellissima perché ci eravamo imposti di crescere di partita in partita per arrivare a giocarci tutte le nostre carte alla fine. Ed è quello che siamo riusciti a fare. Siamo stati uniti e compatti per arrivati a questo bellissimo risultato».


Per l'Italia si trattava dell'ultimo titolo europeo in palio nel settore maschile, dopo aver vinto nell'Under 18 e Under 22.
Una responsabilità in più per la squadra: vi sentivate un po' di pressione addosso?
«Da parte dei tecnici e dello staff non c'è mai stata alcuna pressione - racconta - ma noi avevamo una gran voglia di vincere. Non volevamo essere da meno. Nei momenti di difficoltà direi che questo è stato uno stimolo in più per andare avanti».
Per Mattia è il secondo oro europeo dopo quello del 2020 nell'Under 18, ma stavolta senza restrizioni per il Covid, l'Europeo si è giocato davanti al pubblico.
«Rispetto all'altro Europeo questo è stato più bello proprio perché c'era il pubblico. È sempre emozionante vedere il palazzetto che fa il tifo e ti sostiene. Stavolta c'erano anche i miei genitori e i miei nonni che non mi avevano mai visto giocare con la maglia azzurra. Loro ci tengono molto a me e vederli lì, felici per il nostro trionfo, è stata una gran bella emozione».
Tanto tifo per Mattia anche dalla famiglia del Volley Treviso, che ha visto almeno un atleta cresciuto in Ghirada in ogni Nazionale sul podio.
«In questo caso direi che il Volley Treviso ha dato i tre palleggiatori alle nazionali, perché sia Porro che io e Pozzebon giochiamo in questo ruolo. È davvero un piacere sapere di aver condiviso la stessa esperienza in una delle società migliori d'Italia».
Naturalmente non sono mancati i messaggi di congratulazioni dopo la medaglia.
«Mi hanno fatto tutti molto piacere, a partire da quello di Michele Zanin, di molti amici, ex compagni di squadra e dei tecnici presenti, come Fanizza con cui ho vinto l'altro oro europeo».
In tribuna si è visto anche Velasco, Che consigli vi ha dato?
«Ci dava soprattutto qualche consiglio più sulla sfera emotiva e mentale, che ha fatto la sua parte».
E da papà Dante, ex campione, che è anche il tuo allenatore a Prata in A2 sono arrivati dei consigli?
«In questo Europeo si è tolto i panni dell'allenatore e ha messo quelli di genitore. Mi ha solo detto di divertirmi e godermi le partite».
Adesso qualche giorno di riposo, poi si torna a scuola, all'ultimo anno del Liceo Sportivo Canossiane, in classe con Luca Porro, anche lui campione europeo e compagno di squadra a Prata.

«Devo ancora mettere piede a scuola quest'anno, ma dalle esperienze passate so che ci daranno una mano per rimetterci alla pari con la classe. Adesso mi serve qualche giorno di tranquillità per riprendere un ritmo normale, dopo mesi vissuti a un ritmo alto e poi penserò alla stagione con Prata che sarà sicuramente divertente».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino