Poste in Cadore con Vodo simbolo del rilancio, il manager: «Presidio di socialità nei piccoli comuni: ufficio rafforzato»

Il taglio del nastro dell'Ufficio rinnovato nel paesino di Vodo
VODO DI CADORE - «Vodo può essere il simbolo di ciò che sono tanti piccoli comuni italiani, nello specifico montani, dove Poste non soltanto...

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VODO DI CADORE - «Vodo può essere il simbolo di ciò che sono tanti piccoli comuni italiani, nello specifico montani, dove Poste non soltanto c’è, ma rafforza il suo presidio, con interventi di questo genere». Queste le parole di Matteo Magnaghi di Poste Italiane, pronunciate ieri alla presentazione del rinnovato sportello di Vodo di Cadore, lungo la statale 51 di Alemagna. Per la posizione, ha soltanto attraversato lo stradone, ma il trasloco ha comportato diverse modifiche. «È stato un intervento complesso, lungo, ma comunque andato a buon fine», sottolinea Magnaghi. «Un ufficio postale è per noi presidio di socialità e ci teniamo a far sapere che noi ci siamo anche qui, in tutti questi piccoli comuni, nei vari centri, soprattutto in montagna», conclude.

I LAVORI

Alle Poste di Vodo è più facile accedere, senza le scale che c’erano prima; ora c’è una rampa senza barriere architettoniche, che rende agevole il passaggio delle carrozzine o dei deambulatori. Nell’ufficio, con il piano dello sportello ribassato; ci sono più comfort e sicurezza. La tecnologia polifunzionale garantisce tutte le operazioni finanziarie e postali, in una sala al pubblico più ampia e accogliente per la clientela. Proprio davanti all’ufficio c’è un posto auto riservato alle persone disabili. Ci sono nuovi impianti tecnologici; c’è una saletta per fornire informazioni e consulenza, garantendo la riservatezza dell’utente. Il trasloco ha comportato la chiusura dell’ufficio nelle due giornate di giovedì 15 e sabato 17 settembre, quando gli utenti sono stati indirizzati verso Borca, Valle e Tai di Cadore; l’attività è ripresa lunedì 19 e ieri c’è stata l’inaugurazione.

LA SODDISFAZIONE

«Poter contare ancora su un servizio pubblico, qual è l’ufficio postale, è importante per la comunità di Vodo di Cadore. Ci fa piacere verificare che questo accade in un piccolo paese di montagna, dove la tendenza corrente è invece quella di dirottare i servizi verso i centri più grandi», dice Domenico Belfi, il sindaco del comune della Valle del Boite, che ha espresso tutto il suo compiacimento, durante la presentazione del rinnovato ufficio postale di Vodo. «Per questo - prosegue - la nostra amministrazione, a nome di tutta la comunità, ringrazia Poste Italiane per aver rinnovato l’ufficio, spostato in una sede che è più adeguata alle esigenze attuali. Soprattutto va colto il segnale che l’azienda vuole rimanere anche nelle piccole comunità, a dimostrazione di una grande sensibilità. Grazie alla Regola staccata di Vodo, che ha messo a disposizione gli spazi, in un fabbricato che accoglie anche altri servizi al cittadino». L’auspicio del Comune è che ora lo sportello possa essere completato con l’attivazione di uno sportello automatico Atm Postamat disponibile 7 giorni su 7. Il parroco don Gianni Rech ha impartito la benedizione al luogo e a chi ci lavora.

LA REGOLA Hanno partecipato all’incontro Daniele Talamini, presidente della Regola Grande dei monti di Vodo, ed Elio Marchioni, che è a capo della Regola staccata, proprietaria dell’immobile che ospita l’ufficio. Quello stabile, lungo lo stradone, è un piccolo centro servizi, con le Poste, la farmacia, il medico. La Regola ha pure realizzato cinque lunghe panche, in legno di larice, ricavate nel porticato davanti alle Poste e alla farmacia; è un comfort in più, per gli utenti che debbano attendere, o comunque un luogo in cui trovare riparo e riposo. In provincia la presenza di Poste è capillare: 103 uffici, 81 di questi in comuni con meno di 5mila abitanti. L’Ufficio di Vodo è aperto martedì e giovedì 8.20-13.45 e il sabato fino alle 12.45. 

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Il Gazzettino