Esche avvelenate in paese: bonifica col cane specialista

Sarà un cane addestrato a fiutare i veleni a scovare le esche disseminate a Vodo
VODO DI CADORE - «Stiamo indagando, al momento non possiamo escludere nulla», così Franco De Bon, consigliere provinciale con delega in materia, sul caso...

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VODO DI CADORE - «Stiamo indagando, al momento non possiamo escludere nulla», così Franco De Bon, consigliere provinciale con delega in materia, sul caso bocconi avvelenati in quel di Vodo. Si tratterebbe di esche con topicida, di due diverse tipologie, che sono state ingerite da quattro cani che fortunatamente sono stati salvati dal tempestivo intervento del veterinario. L’accaduto ha allarmato la popolazione e l’amministrazione comunale che ha subito segnalato il fatto ai Carabinieri Forestali, allertata anche la Polizia Provinciale che oggi è presente per una bonifica con un cane addestrato a riconoscere i veleni. 


UN ATTO GRAVE
Animale e conduttore si concentreranno nelle zone, tutte nelle parte alta del paese, dove sarebbero state presenti le esche, così da scongiurare altri possibili rischi. Ieri mattina, su indicazione degli uffici competenti, il sindaco Domenico Belfi ha fatto affiggere dei volantini, avvisi con i quali si informa la cittadinanza di quanto accaduto e del pericolo che si possa ripetere consigliando di tenere i cani al guinzaglio, di non toccare nulla qualora ci si imbattesse in qualcosa di sospetto ma di segnalarlo. «Speriamo si tratti di qualche esca per topi sfuggita al controllo di chi l’ha posata - dice il sindaco Belfi - diversamente sarebbe molto grave». Già, anche la Polizia Provinciale si muove su due ipotesi: dolosa e colposa. Nel caso fosse intenzionale la semina delle esche lungo le strade interne del paese, per colpire i cani colpevoli, per qualcuno, di sporcare troppo con le loro deiezioni, le conseguenze per i responsabili sarebbe di carattere penale. 
REAZIONI INACCETTABILI
Ma il dubbio c’è, così Domenico Belfi: «Sono propenso a pensare ad un atto vigliacco. Non era mai capitato nulla di simile, mentre è da tutto l’inverno che ci sono persone che si lamentano delle deiezioni canine tanto che ho chiesto alla Polizia locale di controllare che i proprietari fossero muniti di sacchetti e quant’altro serva a raccoglierle. E qualcuno è stato anche multato per questo, pochi per la verità. Consapevoli della necessità di smaltire quanto raccolto abbiamo lasciato i cestini lungo la ciclabile, anche a rischio di danneggiarli passando con lo sgombraneve, ed ho mandato più volte gli operai a pulire». Insomma i poveri cani pagano il comportamento dei proprietari negligenti, «temo che per colpa di pochi si siano innescate reazioni inaccettabili, eppure se tutti rispettassero le regole niente di tutto questo succederebbe» assicura Belfi. 
ANIMALI AL GUINZAGLIO

Oggi è al lavoro uno dei due cani antiveleno che la Regione ha affidato alla Polizia Provinciale per prevenire possibili azioni anti-lupo. «Bonifichiamo e monitoriamo la situazione» spiega Franco De Bon che ricorda come il veleno possa entrare nella catena alimentare degli animali presenti sul territorio, non si può escludere che il cane abbia ingoiato il topolino avvelenato. Quanto a come prevenire dice: «Attenti ai vostri animali domestici». E quindi non lasciarli liberi, farli uscire sempre al guinzaglio e prestare attenzione a quello che potrebbero raccogliere e, nel caso, rivolgersi immediatamente al veterinario più vicino.
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Il Gazzettino