Vittorio Veneto è "ospedale Covid": chiusi tutti i reparti

L'ospedale di Vittorio Veneto
VITTORIO VENETO - L’ospedale di Vittorio Veneto da ieri è ufficialmente “covid-hospital”. Stop a tutte le attività clinico-assistenziali. Chiusi...

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VITTORIO VENETO - L’ospedale di Vittorio Veneto da ieri è ufficialmente “covid-hospital”. Stop a tutte le attività clinico-assistenziali. Chiusi tutti i reparti, chiuso il punto nascite e il centro di riferimento regionale per i tumori alla laringe, reparto fiore all’occhiello della sanità veneta, trasferito momentaneamente a Treviso. E il pronto soccorso dell’ospedale di Costa da ieri accoglie solo pazienti con sospetta infezione da coronavirus, mentre per tutte le altre problematiche si dovrà fare riferimento a quello di Conegliano. La riorganizzazione dell’ospedale di Vittorio Veneto era stata annunciata domenica dal presidente della Regione Luca Zaia e ieri ha preso forma.

RIANIMAZIONE
Per affrontare l’emergenza epidemiologica, si potrà così contare su 200 posti letto di malattie infettive, su 18 posti di terapia intensiva creati ex novo e su 20 posti di pneumologia semi-intensiva che nell’ospedale di Costa saranno interamente dedicati ai malati di coronavirus. «Garantiremo così la massima assistenza ai pazienti Covid-19 positivi dell’area nord della provincia – sottolinea il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi – e l’attivazione dei posti letto di terapia intensiva (a Vittorio Veneto non ce n’erano sebbene le schede ospedaliere ne prevedono quattro) sarà la premessa per conservarne alcuni quando si tornerà alla normalità». «Vittorio Veneto – commenta il sindaco Antonio Miatto – è pronta a fare la sua parte. È un sacrificio, ma il fronte in questa battaglia è unico. La gente è spaventata e disorientata. E io sindaco sono pure disorientato. Pur essendo la massima autorità sanitaria locale mi trovo spesso senza informazioni». Ieri mattina era stato il Suem Veneto su Twitter ad annunciare la trasformazione dell’ospedale di Vittorio Veneto. «Il pronto soccorso riceverà solo pazienti con sospetta infezione da coronavirus. Gli utenti che hanno necessità di accedere al pronto soccorso per altre patologie devono rivolgersi agli ospedali limitrofi» il twitt che ha fatto subito il giro del web, mentre nell’ospedale di Costa la riorganizzazione prendeva forma. Le sale operatorie sono state predisposte per accogliere i primi dieci posti letto di terapia intensiva che saliranno a 18 a regime. Rianimatori dell’ospedale di Treviso, in particolare la dottoressa Blanca Martinez, sono ora impegnati a formare gli anestesisti che entreranno in servizio a Vittorio Veneto. L’equipe ieri era già al lavoro per predisporre la necessaria accoglienza ai pazienti. «La riorganizzazione dell’ospedale di Vittorio Veneto – sottolinea il direttore Benazzi - permetterà di implementare le attività delle unità operative di pneumologia, medicina, terapia intensiva e semintensiva e di concentrare al meglio le risorse, sia umane che strutturali, per accogliere i pazienti che necessitano il ricovero. La ridefinizione delle attività presenti a Costa è ovviamente legata all’attuale emergenza e, dunque, temporanea – rassicura -. L’attivazione dei posti di terapia intensiva, e l’arrivo di un’anestesista dell’équipe di Treviso a coordinare il team di specialisti di Costa, consentirà, e questo rappresenterà un vantaggio futuro per il nosocomio, la premessa per conservare alcuni dei posti di terapia intensiva quando, speriamo presto, si potrà tornare alla normale attività». 
IL TRASFERIMENTO

L’attivazione dei 238 posti letto complessivi sarà progressiva. E a Conegliano sono state trasferite tutte le attività chirurgiche d’urgenza, la traumatologia ortopedica, la medicina fisica riabilitativa e anche il punto nascita. «Avremmo voluto tenerlo aperto – afferma Benazzi -, ma alla fine abbiamo optato per la soluzione che dia la massima garanzia alle future mamme. Non potendo isolare completamente il reparto e creare percorsi di accesso totalmente dedicati, abbiamo ritenuto doveroso concentrare l’attività all’ospedale di Conegliano». Restano invece garantite a Vittorio Veneto le sedute di dialisi per pazienti esterni. Parzialmente riorganizzata, per rispondere al modificato ruolo dei due ospedali di Conegliano e di Vittorio Veneto, l’attività del pronto soccorso di Costa: in particolare i pazienti con problematica non sospetta per Covid-19 saranno dirottati al pronto soccorso di Conegliano.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino