Vittorio Veneto. «In troppi nei cimiteri» e il sindaco li chiude

Vittorio Veneto. «In troppi nei cimiteri» e il sindaco li chiude
I cimiteri, da nord a sud della città di Vittorio Veneto, verranno chiusi. Pare sia questione di ore per la serrata dei cancelli. Ancora troppe le persone che, in...

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I cimiteri, da nord a sud della città di Vittorio Veneto, verranno chiusi. Pare sia questione di ore per la serrata dei cancelli. Ancora troppe le persone che, in violazioni delle disposizioni ministeriali e regionali, si recano nei campisanti. «Molti Comuni hanno già preso simili decisioni, io ancora non l'ho fatto, ma li chiuderò annuncia il sindaco Antonio Miatto perché c'è ancora tanta gente che ci va in violazione alle disposizioni. Credo che alcuni abbiano preso l'andare in cimitero come un'occasione per sgranchirsi le gambe, altri credo che non si siano recati così tanto come da quando c'è il coronavirus».


LA SITUAZIONE
Il sindaco, con l'avanzare dell'emergenza, aveva comunque deciso di lasciare i nove cimiteri della città (Fadalto, San Floriano, Forcal, Sant'Andrea, San Lorenzo, Ceneda, Carpesica, San Giacomo e Formeniga) aperti, ma ora vista la situazione si vede costretto a farli chiudere a chiave. C'è chi in cimitero si è sì recato per fare visita ai propri cari defunti, ma anche chi l'ha presa come un'occasione per uscire da casa. I pattugliamenti da parte della polizia locale proseguono, ma risulta difficile monitorare le colline e i sentieri e così c'è sempre qualcuno che sale a Santa Augusta (dopo che il grande albero davanti al santuario è stato tagliato, scalinata e sagrato sono ben visibili dalla città).

Nella vicina Cappella Maggiore il sindaco Vincenzo Traetta ha invece ammonito diversi cittadini a passeggio: «Troppe persone sono state avvistate lungo gli argini del Carron, e non solo, a passeggiare o a raccogliere erbette di stagione: è obbligatorio rimanere entro i 200 metri da casa» ricorda.

I MERCATI

Il Comune di Vittorio Veneto rimane sempre operativo su vari fronti, da quello della gestione dei buoni spesa da erogare alle famiglie in difficoltà, ai servizi sociali impegnati a dare risposte alle persone anziane o fragili. Numerose le attività commerciali e della ristorazione che si sono attivate per le consegne a domicilio. Quanto ai mercati settimanali, l'amministrazione sta ragionando per una loro possibile riattivazione. «Dando ormai per certo che il mercato del lunedì di Serravalle non potrà essere riattivato perché è più difficile garantire le misure indicate dalla Regione, sto invece esplorando la possibilità di aprire quelli del mercoledì pomeriggio a Ceneda e quello del venerdì mattina in piazza XXV Aprile annuncia il sindaco -, ovviamente nel rispetto delle disposizioni, quindi recintati e con varco di ingresso ed uscita controllato».
Claudia Borsoi  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino