Vittorio Sgarbi svela le sue Stanze segrete al Salone degli Incanti

Vittorio Sgarbi svela le sue Stanze segrete al Salone degli Incanti
TRIESTE - Vuole essere una sfida all'ignoranza quella bambina bionda dal vestitino rosso e colletto bianco che seduta su una sedia tiene tra le mani un libro di arte ma i suoi...

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TRIESTE - Vuole essere una sfida all'ignoranza quella bambina bionda dal vestitino rosso e colletto bianco che seduta su una sedia tiene tra le mani un libro di arte ma i suoi occhi sono piantati dritti in quelli di chi si ferma ad osservarla. E' lei, su suggerimento dell'assessore comunale alla cultura Giorgio Rossi, a fare gli onori di casa al Salone degli Incanti che da domani, 27 aprile a partire dalle 10, e fino al 20 agosto ospiterà la mostra "Le Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi". Dedicata a Rina Cavallini, madre del famoso critico d'arte, l'esposizione il cui allestimento è stato curato dall'architetto Barbara Fornasir.  Saranno esposte quasi 200 opere, tra dipinti, disegni e sculture, dalla fine del Quattrocento alla metà del Novecento che rappresentano infatti le principali “scuole” italiane. La selezione di opere comprende, tra gli altri, grandi artisti come Niccolò dell'Arca, Lorenzo Lotto, Guercino, Guido Cagnacci, Baciccio, Artemisia Gentileschi, Lorenzo Bartolini, Francesco Hayez. La mostra, articolata in pannelli rossi ricreanti appunto delle stanze, sarà arricchita da una selezione di oltre cinquanta opere di artisti triestini: Giuseppe Bernardino Bison, Giuseppe Tominz, Umberto Veruda, Arturo Rietti, Oscar Hermann-Lamb, Franco Asco, Attilio Selva, Giovanni Zangrando, Arturo Nathan, Edmondo Passauro, Bruno Croatto, Pietro Lucano, Leonor Fini, Carlo Sbisà, Mario Ceconi di Montececon, Edgardo Sambo.

 

«Un mostra straordinaria, come straordinario è Vittorio – ha affermato l'assessore alla Cultura Giorgio Rossi – per la quale abbiamo scelto entrambi come simbolo il ritratto di una bambina che osserva su un libro le opere di Raffaello e Tiziano e che rivolge lo sguardo verso il padre. Una bambina che lancia un messaggio, una sfida, contro l'ignoranza, per dare l'occasione ai giovani di crescere e di avere un'opportunità per il futuro. Il nostro vivo ringraziamento va a Vittorio che è sempre spinto dall'amore per le persone e da una vera passione con la P maiuscola. Grazie anche a nome della città di Trieste».  Concetto ripreso, tra l'altro, da Vittorio Sgarbi: «L'immagine della bambina dà l'idea del significato della mostra, completamente nuova, con opere straordinarie, con un allestimento originale che definirei 'una chiesa dell'arte', la bambina ti esorta ad essere meglio di quello che sei'». Una mostra ricca con una gran parte delle opere storiche provenienti da Osimo. Saranno inoltre pubbicati tre cataloghi, per il Sartorio, per il Salone degli Incanti e una di carattere storico.
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Il Gazzettino