Basket, terza vittoria di fila per la Nutribullet Treviso. D'Angelo Harrison è sempre più leader: «Ora pensiamo a Pesaro, sarà fondamentale»

D'Angelo Harrison (foto Stefano D'Errico/Ciamillo-Castoria)
TREVISO - Dopo l'importantissima vittoria di sabato sera in quel di Pistoia, sulla carta sarebbe potuto essere il weekend perfetto per la Nutribullet, visti gli scontri...

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TREVISO - Dopo l'importantissima vittoria di sabato sera in quel di Pistoia, sulla carta sarebbe potuto essere il weekend perfetto per la Nutribullet, visti gli scontri che attendevano le dirette rivali della squadra trevigiana nella lotta per la salvezza.


RISULTATI AGRODOLCI
In realtà lo è stato solo in parte, perché il sacco del PalaCarrara ha permesso solo parzialmente alla formazione di Frank Vitucci di migliorare la propria classifica, a causa dei risultati del PalaRadi, dove Cremona ha avuto la meglio su Venezia, e del PalaMangano, dove Brindisi è riuscita nell'impresa di passare in quel di Scafati: due risultati non proprio prevedibili, soprattutto il primo, che dimostrano ancora una volta quanto ci sarà da sudare per conquistare la salvezza. Con i due punti pesanti ottenuti contro la Reyer, la Vanoli ha così raggiunto quota 20 in classifica, mantenendo un paio di punti di margine sulla Nutribullet, che vanta comunque un vantaggio di 2-0 sugli scontri diretti, in caso di arrivo alla pari. L'Happy Casa invece resta ultima, ma non più in solitaria, avendo agganciato Pesaro a quota 14 (a 4 lunghezze dalla formazione trevigiana). La Carpegna Prosciutto infatti ha ceduto malamente alla Vitifrigo Arena contro Reggio Emilia, e non è riuscita a smuovere la propria classifica. Varese dal canto suo ha provato invano la rimonta al PalaFerraris contro Tortona e si è fatta raggiungere a quota 18 al terzultimo posto proprio dalla formazione trevigiana. All'andata al Palaverde i lombardi vinsero di 5 e al momento sono in vantaggio negli scontri diretti: molto probabilmente sarà decisiva la gara di ritorno, prevista alla penultima giornata alla Itelyum Arena. Se scorriamo infine la classifica verso l'alto, c'è da segnalare anche la sconfitta di Sassari in quel di Trento: i sardi -con cui la Nutribullet vanta una differenza canestri favorevole- sono fermi a quota 22, lontani ma non irraggiungibili.


IL CECCHINO DELL'ALASKA
Tornando invece con la mente alla bella vittoria di sabato scorso, è impossibile non evidenziare i continui progressi di D'Angelo Harrison come leader della squadra. Finalmente il nativo dell'Alaska ha un giusto atteggiamento in campo e fuori: «Penso che sia stata una gara davvero durissima, come lo possono essere tutte le trasferte in campi di questo tipo. Quello che noi abbiamo fatto è stato crederci dal primo all'ultimo minuto, dimostrando di essere in grado di giocarcela alla pari contro avversari come Pistoia. Quest'anno molte volte non ci è girata per il verso giusto, ma stavolta siamo stati capaci di mettere in campo tutto il necessario per arrivare al successo». La gioia per i 20 punti e il decisivo 100% ai liberi non lo distoglie dal suo vero obiettivo: «È vero, ho collezionato delle buone statistiche, ma ho fatto soltanto quello che dovevo fare. Non mi interessano i punti, mi importa che la squadra giochi bene e conquisti la vittoria. Ho preso dei tiri importanti e ho avuto anche la responsabilità di andare più volte in lunetta nei minuti finali, ma è semplicemente quello che ci si aspettava da me. Ora torniamo al lavoro per il prossimo match, che sarà ancora più importante».


IL TOTEM


Tra i migliori dei trevigiani, insieme ad Harrison, c'è sicuramente un Pauly Paulicap sempre più indispensabile: «È stata una gran bella partita da parte nostra. Credo che la nostra squadra abbia fatto tutto quello che doveva per conquistare la vittoria, nonostante la rimonta nel finale. Sono davvero felice per questo terzo successo di fila e per due punti che ci aiutano ad allontanarci dal fondo della classifica». Anche il centro americano non ama parlare delle proprie cifre, nonostante la doppia doppia da dieci punti e tredici rimbalzi: «Ho fatto semplicemente il mio lavoro, tentando di prendere il numero maggiore di carambole possibile. Il mio compito è quello di mettermi al servizio dei miei compagni di squadra e di fare tutto ciò che posso per conquistare la vittoria». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino