TRIESTE - La parola negazionismo ha rieccheggiato questa mattina alla Foiba di Basovizza dove si è svolta la cerimonia solenne del Giorno del Ricordo che commemora (dal...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma di «ideologia balzana e balorda del negazionismo» ha parlato anche il vescovo Giampaolo Crepaldi nella sua omelia alla messa per le vittime suscitando qualche applauso. Alla cerimonia erano presenti, come annunciato, i leader di Lega e Fratelli d'Italia Matteo Salvini e Giorgia Meloni e l'onorevole Mariastella Gelmini di Forza Italia che ha detto: «Penso siano veramente poche le
persone che si ostinano a negare una verità storica, credo che l'istituzione del Giorno del Ricordo, ancorché tardivamente, sia un passo avanti per evitare che prevalgano il negazionismo e l'ignoranza» mentre per Meloni « anche l'assenza delle istituzioni e delle massime cariche dello Stato consente a qualcuno di negare quello che è accaduto sul nostro confine orientale, oggi chi non è venuto perde un insegnamento ossia che la libertà non è scontata nè gratis». «Questi erano nostri fratelli - ha dichiarato Salvini che stamattina ha visitato anche il Magazzino 18 in Porto Vecchio - questi erano veramente nostri concittadini che scappavano dalla guerra, dal terrore e dalle persecuzioni. Questi erano esuli veri non profughi finti». Il sindaco Roberto Dipiazza ha voluto rimarcare «la chiara ed ineludibile matrice dei partigiani comunisti titini, nel perpetrare l'eccidio tragico delle foibe e dell'esodo».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino