Carabinieri rapinatori, l'imprenditore ucciso dalla pistola del chioggiotto

Una delel auto coinvolte nella sparatoria dopo la rapina
MESTRE - Appena i carabinieri hanno notificato loro i decreti di fermo, Claudio Vitale e Jacopo Nicchetto sono stati trasferiti dall’ospedale Martiri di Villa Malata di Sarno...

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MESTRE - Appena i carabinieri hanno notificato loro i decreti di fermo, Claudio Vitale e Jacopo Nicchetto sono stati trasferiti dall’ospedale Martiri di Villa Malata di Sarno al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, presso il reparto detentivo. Un passaggio obbligato, per loro, ancor prima che si sapesse del decesso del giovane Pasquale Prisco ucciso, secondo la ricostruzione degli inquirenti, da un colpo esploso dalla pistola di Nicchetto: l’unica, secondo il reparto investigazioni scientifiche di Salerno, ad aver sparato.




C’è un video che incastra i due militari dell’Arma: la sequenza registrata dall’impianto di videosorveglianza del market, insieme alle rilevazioni scientifiche eseguite nell’ospedale di Sarno, attrezzato a laboratorio, rappresentano il cuore del decreto di fermo che questa mattina dovrà passare l’esame del gip di Nola. Vitale, di Cercola ma residente a Terzigno, e Nicchetto, di Chioggia, entrambi di stanza nel Battaglione Mestre, hanno raccontato una loro versione dei fatti, incredibile sin da subito esmontata pezzo per pezzo dagli inquirenti. Mercoledì alle 13.15, si legge nel decreto di fermo, i due carabinieri hanno rapinato il supermercato Etè di Ottaviano.

Poi sono fuggiti - viaggiavano su una Prisma - ma i dipendenti del market hanno avvisato i titolari che hanno tentato la via della giustizia fai da te.



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Il Gazzettino