ROVIGO - «Ci vorrà pazienza, ci saranno tempi più lunghi e procedure più complesse, ci saranno mugugni e difficoltà, ma bisogna tenere...
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LA RIAPERTURA
Per questo Compostella ha illustrato le linee generali che governeranno la “nuova normalità” in ospedali e punti sanità, così come delineate dalla Regione: «In senso stretto non è una riapertura perché l’ospedale e tutto il sistema non ha mai smesso di lavorare anche al di là degli aspetti legati al Coronavirus. Ma dovendo convivere con il virus, cambiano i modi di fruizione e la filosofia di accesso all’ospedale ed alle strutture sanitarie, perché si tratta di luoghi fragili, come testimoniano gli esempi dei focolai nell’area chirurgica e Geriatria. Dal 4 maggio le porte dell’ospedale resteranno sempre aperte, ma l’accesso sarà controllato e limitato solo a chi entra per fare una visita specialistica, chi si deve ricoverare, chi deve necessariamente accompagnare una di queste persone, i visitatori di persone ricoverate ma solo uno al giorno per degente e solo negli orari previsti».
VARCHI CONTROLLATI
Al varco d’ingresso, oltre a controllare ed eventualmente fornire mascherina e guanti ed a far lavare le mani con l’idrogel, verrà ancora controllata la temperatura con i più precisi termoscanner che saranno presto installati: chi avrà più di 37,5 viene bloccato e indirizzato al medico di famiglia, mentre chi si deve ricoverare o fare una visita seguirà un percorso diverso. Così come avviene per i pazienti che arrivano al pronto soccorso e vengono individuati some sospetti dal “pretriage” nella struttura allestita davanti all’ingresso.
AREE-FILTRO
Sono state, infatti, previste tre “aree filtro”, dove tenere i pazienti prima dell’ingresso nel reparto vero e proprio. A tutti i ricoverati sarà comunque eseguito il tampone. Le prestazioni ambulatoriali sospese sono state circa 6mila. La riprogrammazione è in corso. E, inevitabilmente, ammette Compostella, «i tempi si allungheranno a causa della nuova organizzazione. A chi si recherà in ospedale per visite o prelievi prenotati verrà controllato l’orario dell’appuntamento dal foglio di prenotazione, perché non si potrà entrare prima dell’orario previsto, per evitare assembramenti in sale d’attesa e corridoi. Il medico sarà tenuto a rispettare tempi e questo ci costringe a rivedere la nostra organizzazione. In ospedale gli ambulatori saranno aperti dalle 7 alle 22, mentre in distretti e punti sanità dalle 7.30 alle 19.30. Con tutte queste limitazioni faremo meno prestazioni nell’arco della giornata rispetto a prima, quindi le spalmeremo su tutta la settimana. Potenzieremo la telemedicina, i controlli a distanza. Tutti gli accessi ai punti prelievo proseguiranno, come nella fase emergenziale, solo su appuntamento, tranne le urgenze».
IL FUTURO DI TRECENTA
Per il momento la “ripartenza” non riguarda Trecenta, ma Compostella spiega che «la Regione sta predisponendo un documento apposito che deciderà il futuro dei Covid Hospital e credo che ovviamente continueranno a funzionare, perché noi abbiamo 38 pazienti con ricoveri lunghi e altri ne avremo, ma parte della struttura tornerà alle sue funzione. Sono convinto che vi sarà un aumento dei posti letto, perché quelli Covid si aggiungeranno a quelli che c’erano prima. Dovremo capire, però, quale sarà la decisione sul pronto soccorso».
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Il Gazzettino