Visite hot alle pazienti nel trevigiano, arrestato il ginecologo: «Contiamo entro un paio di mesi di avere una misura alternativa»

Visite hot alle pazienti nel trevigiano, arrestato il ginecologo Francesco Accolla
MONTEBELLUNA (TREVISO) - Francesco Accolla è in carcere. I carabinieri di Treviso, venerdì sera, ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso nei...

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MONTEBELLUNA (TREVISO) - Francesco Accolla è in carcere. I carabinieri di Treviso, venerdì sera, ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso nei confronti del ginecologo 55enne di Montebelluna per scontare un cumulo pena di poco superiore ai due anni di reclusione dopo il passaggio in giudicato delle sentenze di condanna per violenza sessuale nei confronti di alcune sue pazienti. «Era a conoscenza che sarebbe arrivato questo momento - afferma il suo legale, l'avvocato Alessandra Nava - E sapeva che il passaggio in carcere è doveroso per poter chiedere l'affidamento ai servizi sociali. Le procedure sono già state avviate, ora servirà attendere i tempi tecnici del tribunale di sorveglianza per la fissazione dell'udienza. Contiamo che entro un paio di mesi possa ottenere la misura alternativa». Nel frattempo il professionista, interdetto dai pubblici uffici e sospeso dalla professione per la durata della pena principale, dovrà rimanere rinchiuso nella casa circondariale di Santa Bona.

L'ultima condanna

Il ginecologo Accolla è stato condannato quattro volte, sempre per violenza sessuale a carico di altrettante pazienti. Nell'ultima, però, gli è stato riconosciuto il vincolo della continuazione tra i reati, motivo per cui la pena è stata ridotta dai tre anni chiesti dal pubblico ministero a sei mesi. Quantificazione della pena che ha permette al professionista, appunto, l'accesso alle misure alternative essendo il cumulo complessivo delle condanne inferiore ai quattro anni. Sono due quelle già passate in giudicato (la prima a un anno per un episodio avvenuto all'ospedale di Castelfranco e l'altra a due anni e sei mesi per una visita al San Valentino di Montebelluna). Poi ce n'è una terza in primo grado (a un anno e quattro mesi) e infine la quarta (a sei mesi in continuazione). A differenza dei tre casi precedenti, a incastrare il ginecologo non erano state le denunce e i racconti delle visite hard fatte dalle vittime, ma una "mail esca" di una paziente, residente nella castellana. La donna, all'indomani di una visita ginecologica all'ospedale San Valentino di Montebelluna, aveva inviato ad Accolla alcune righe nella sua casella di posta elettronica dicendo di essere rimasta molto soddisfatta dell'operato del medico. Davanti a quelle lusinghe, Accolla le ha risposto facendole dei complimenti e confermando indirettamente che quella avuta con la paziente non sarebbe stata una "normale" visita ginecologica. Le altre tre vittime, in sostanza, avevano raccontato tutte la stessa versione dei fatti: manipolazioni che poco avevano a che fare con una visita ginecologica. La prima a sporgere denuncia era stata una ragazza di poco più di vent'anni dopo una visita avvenuta nel novembre 2018 all'ospedale di Castelfranco Veneto. Il secondo episodio ha visto invece come vittima una trentenne. Stesse manovre messe in atto però nel gennaio 2020 all'ospedale di Montebelluna. Quando il risvolto giudiziario delle condotte del 55enne finì sulle pagine de Il Gazzettino, una terza vittima, di 47 anni, aveva deciso di sporgere denuncia. Non si era mossa prima perché non riusciva a capire se fosse stata lei a mal interpretare la visita, effettuata 7 aprile 2017, a cui si era sottoposta sempre al San Valentino di Montebelluna.

 

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Il Gazzettino