Rompe gli occhiali e le serve una visita agli occhi. Il primo appuntamento? «Torni nel 2025»

Una visita oculistica
L’ennesima piccola odissea vissuta alla ricerca di un appuntamento, per quella che una volta si poteva considerare una banale visita oculistica. Nel caso della protagonista...

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L’ennesima piccola odissea vissuta alla ricerca di un appuntamento, per quella che una volta si poteva considerare una banale visita oculistica. Nel caso della protagonista di questa storia, legata all’altrettanto banale necessità di cambiare gli occhiali che le erano caduti rompendosi. Nel maggio scorso su queste pagine si segnalava l’appuntamento dato ad un utente sacilese per una visita di questo tipo, con data 22 gennaio 2025. Due anni e 8 mesi dopo la richiesta, tramite il servizio sanitario regionale. A dicembre, qualche giorno fa, la situazione non appariva molto cambiata: attraverso lo stesso canale, il Cup regionale, la cinquantenne sacilese alla quale erano caduti gli occhiali si è vista proporre la visita specialistica per il 10 giugno, sempre dell’anno 2025, per la cronaca: al poliambulatorio distrettuale di Cordenons. Sono due anni e sette mesi di attesa. 

Liste d'attesa per le visite


A conti fatti, significa che la sanità pubblica ha recuperato 30 giorni d’attesa in sei mesi e mezzo. A questo non proprio vertiginoso ritmo potrebbe pareggiare i conti con i suoi pazienti nel giro di 12 anni, mese più mese meno. «Il mio problema è che ho rotto gli occhiali e siccome mi rendo conto di aver perso qualcosa, volevo rifarli con la giusta gradazione», racconta la signora Cinzia che, rifiutata l’idea di aspettare il 2025 per rifarsi le lenti, si è armata di telefono e pazienza. Come molti fanno in questi casi, ha raccolto i pareri dei conoscenti e, recuperato il nome di un professionista dalla buona reputazione, ha fatto ricorso al settore privato. Il guadagno in termini di tempo è stato evidente, ma comunque «poteva ricevermi non prima di marzo 2023», racconta. «Aspettare quattro mesi per una cosa così mi sembra ancora troppo», e infatti non si è arresa e ha percorso un’altra strada. Si è affidata al Cup del vicino Veneto, sai mai che arrivasse il miracolo. Alla casa di cura Rizzola di San Donà di Piave (Ve) ci sarebbe stato uno spazietto per lei il 17 marzo dell’anno prossimo. 

La soluzione? Il poliambilatorio privato


Sconfortata, la sacilese ha puntato su un altro professionista della vista con studio in città, ma prima di chiamarlo le è arrivata la dritta. Ha interpellato un noto poliambulatorio privato portogruarese e vi ha trovato all’opera lo stesso professionista che a Sacile l’avrebbe ricevuta a marzo prossimo. In questa struttura però c’era spazio per la sua visita a breve, nel dettaglio per oggi. Incredibilmente, ma in modo comprensibile, la cinquantenne ha sorriso: ce l’ha fatta, spenderà 120 euro che non avrebbe dovuto, le hanno in qualche modo negato un diritto, ma è contenta. Potrà finalmente rifarsi gli occhiali. 

 

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Il Gazzettino