Virus respiratori, 16 neonati ricoverati, quattro intubati in 20 giorni

Terapia Pediatrica di Padova
PADOVA - Quattro neonati intubati in terapia intensiva e altri dodici bimbi ricoverati in Pediatria negli ultimi venti giorni. Non è solo il Covid a mettere a rischio la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Quattro neonati intubati in terapia intensiva e altri dodici bimbi ricoverati in Pediatria negli ultimi venti giorni. Non è solo il Covid a mettere a rischio la vita dei più piccoli. Nel Padovano ora scatta l'allarme virus sinciziale: un'infezione ai bronchi molto rischiosa soprattutto nel primo anno di vita.


L'ondata di contagi tra i bambini si abbatte sul pronto soccorso pediatrico di via Giustiniani, dove le richieste di aiuto sono quasi raddoppiate. «Siamo passati a gestire da una media di 60 accessi al giorno a 100» spiega il direttore del Dipartimento di salute della donna e del bambino dell'Azienda ospedaliera, la professoressa Liviana Da Dalt. Con l'allentamento delle restrizioni contro il Covid e la ripresa di molte attività al chiuso, alcuni dei virus respiratori rimasti in sordina lo scorso anno si stanno ora manifestando con picchi di infezioni tra i bambini.


I TEMPI

«Il virus respiratorio sinciziale circola da sempre, in genere colpisce tra novembre e aprile afferma Da Dalt. Con l'arrivo del Covid abbiamo notato uno sconvolgimento dell'epidemiologia. L'anno scorso è quasi scomparso, nel 2021 invece ha mostrato una stagionalità imprevedibile, diversa da quella usuale. A Padova abbiamo individuato un caso pediatrico già in agosto, altri quattro a settembre e con l'inizio di ottobre abbiamo avuto a che fare con un vero e proprio boom. Il virus sinciziale, comunemente noto come bronchiolite, colpisce tutte le età pediatriche. Nei bambini grandi si tratta per lo più di sintomi lievi, ma nei lattanti può essere pericoloso».
Picchi fuori stagione sono stati osservati non solo in Italia, ma anche in Usa, Giappone, Australia e Paesi Bassi. Dagli inizi di ottobre a oggi, in provincia, quattro bebè in gravi difficoltà respiratorie hanno avuto bisogno di ossigeno e ventilazione continua.


I RICOVERI

«Il virus sinciziale è una delle prime cause di ricoveri per i neonati, sono particolarmente a rischio i prematuri o i bimbi che soffrono di malattie respiratorie neonatali. L'esperienza clinica comunque insegna che è necessario valutare caso per caso aggiunge l'esperta. Contro questo virus non c'è ancora un vaccino. Un notevole passo avanti è stato compiuto grazie agli anticorpi monoclonali che consentono la prevenzione delle gravi conseguenze del tratto respiratorio, ma questa profilassi è destinata a una piccola percentuale di neonati: i nati pretermine o con condizioni patologiche». Attualmente Moderna sta studiando un vaccino a valenza tripla: contro il Covid, l'influenza e il virus sinciziale».


COSA FARE

Quando un bambino sta male, il consiglio è di rivolgersi prima di tutto al pediatra. «È la figura prima, con la quale si stringe un rapporto di continuità e conoscenza conclude Da Dalt. L'accesso al pronto soccorso è appropriato quando il bambino fa fatica a respirare e mangia poco. I sintomi di gran parte dei virus respiratori (ricordiamo che ne esistono oltre 200) sono molto simili a quelli del Covid. Per questo è sempre bene fare un tampone di controllo. Abbiamo visto che il Covid fa meno paura nei bambini, ma ciò non significa che si debba abbassare la guardia. È bene continuare a mantenere tutte le precauzioni: igienizzarsi di frequente le mani, non mettere i bambini a contatto con persone malate e farli stare a casa in convalescenza».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino