Virus, crescono i contagi, ma tiene la diga dei ricoveri negli ospedali

Crescono i contagi, ma tiene la diga degli ospedali
 FRIULI - Oscillano ma non si impennano, nonostante un livello di contagio ormai praticamente identico a quello che si registrava a metà ottobre del 2020, quando...

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 FRIULI - Oscillano ma non si impennano, nonostante un livello di contagio ormai praticamente identico a quello che si registrava a metà ottobre del 2020, quando impazzava la seconda ondata, poi rivelatasi disastrosa. Si è ormai ufficialmente spezzato il legame - un tempo indissolubile - tra i nuovi casi di Coronavirus e l’occupazione degli ospedali della regione. E anche le proiezioni dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari territoriali, non indicano un quadro in grado di peggiorare più di tanto, nonostante un livello epidemico molto alto rispetto al recente passato. Ecco perché, in pillole, il Friuli Venezia Giulia non rischia di finire in zona gialla e quindi di “riassaporare” la zona gialla o addirittura qualcosa di peggio. 


LO SCENARIO
Da quattro giorni il Friuli Venezia Giulia viaggia a una media di 110-120 nuovi contagi ogni 24 ore. È la stessa situazione epidemica che si registrava a ottobre, né più, né meno. Allora però si iniziava già a pensare alle prime chiusure, dopo un’estate di “tregua”. Parallelamente ai nuovi casi, crescevano i ricoveri: prima dieci, poi venti, e ancora trenta malati in Medicina. Sarebbero diventati duecento, poi trecento, solo poche settimane dopo. E le Terapie intensive a ruota, con i ricoveri che avrebbero toccato quasi quota 80 pazienti, con metà dei letti occupati in tutta la regione. Ecco, questo non sta succedendo adesso. I reparti ospedalieri dedicati alla cura dei malati di Covid sono sì nuovamente frequentati, ma i numeri non “esplodono” più. È l’effetto delle vaccinazioni, che in Fvg proteggono soprattutto i pazienti più anziani di tutti, cioè gli ottantenni e i settantenni che nella seconda ondata (meno nella terza, visto l’arrivo dell’antidoto) affollavano le corsie. E anche l’Agenas, nelle sue proiezioni scientifiche elaborate in collaborazione con l’Università di Trento, certifica uno scenario ben diverso da quello delle ondate precedenti. Nei prossimi dieci giorni, secondo l’agenzia specializzata, il Friuli Venezia Giulia potrebbe avere al massimo 10-12 ricoveri in Terapia intensiva. E si tratta dell’intervallo massimo di confidenza dello studio: significa quindi che molto probabilmente la quota sarà inferiore. 
IL FUTURO

Preoccupano ancora di meno i reparti di Medicina Covid, che ospitano sì una ventina di pazienti ma che allo stesso tempo possono contare su di una capienza molto maggiore rispetto a quella delle Rianimazioni, che si ferma a 175 posti. Nonostante stia crescendo l’incidenza dei contagi sui 100mila abitanti, quindi, il Friuli Venezia Giulia è al sicuro nella sua zona bianca. Che resterà tale. Anche se si dovesse sforare (cosa molto probabile) il limite dei 50 contagi ogni 100mila abitanti (può accadere già a giorni), non sarebbero introdotte nuove restrizioni, come ad esempio la mascherina all’aperto o il limite dei quattro commensali a tavola al ristorante. Le soglie di occupazione dei reparti Covid, infatti, continueranno a rimanere lontane, essendo fissate al 10 per cento di occupazione delle Rianimazioni e al 15 per cento delle Aree mediche Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino