Virus, boom di casi al pronto soccorso pediatrico: grave un neonato

Raggiunti picchi di 140 accessi al giorno: sette bambini su 10 con i mali di stagione. L'influenza corre, vaccino consigliato

Virus, boom di casi al pronto soccorso pediatrico: grave un neonato
PADOVA - Pronto soccorso pediatrico preso d’assalto per i mali di stagione che, con le temperature in picchiata, colpiscono circa 7 bambini su dieci che varcano...

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PADOVA - Pronto soccorso pediatrico preso d’assalto per i mali di stagione che, con le temperature in picchiata, colpiscono circa 7 bambini su dieci che varcano l’ingresso del reparto. L’epidemia è già iniziata, anche se il picco è atteso tra fine anno e gli inizi di gennaio. I pediatri dell’emergenza - urgenza registrano soprattutto casi di virus sinciziale (bronchioliti), virus parainfluenzali, contagi Covid e influenza. Dieci giorni fa un neonato di appena un mese e mezzo di vita è finito in terapia intensiva proprio a causa di una bronchiolite.


«Gli accessi sono in continuo aumento — spiega la dottoressa Susanna Masiero, responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedale Università di Padova — se a novembre ne registravamo 100 al giorno, nell’ultima settimana arriviamo a una media di 130. Il giorno dell’Immacolata, essendo un festivo, abbiamo preso in carico addirittura 140 richieste. In altri periodi dell’anno la media abituale è di 70-80 al giorno. Questi sono numeri complessivi e dobbiamo pensare che circa il 70% dei bambini che arriva in Pronto soccorso è colpito da qualche forma di virus respiratorio o influenzale».
 

LA MALATTIA
All’interno del gruppo dei mali di stagione, preoccupa di più il virus sinciziale: un’infezione ai bronchi molto rischiosa soprattutto nel primo anno di vita. «Ogni giorno abbiamo almeno cinque posti letto di Pediatria d’Urgenza occupati da lattanti per bronchioliti e da bimbi da 2 a 4 anni per polmoniti interstiziali. Il virus sinciziale in questo momento è fortemente diffuso tra la popolazione pediatrica e i genitori devono prestare attenzione - prosegue la dottoressa Masiero -. Poi non dimentichiamo il Covid, che ormai si può considerare un vero e proprio virus stagionale. Il contagio si sta scatenando tra i più piccoli, anche se non mostra necessità particolari di ricovero, a parte per i bambini fragili. Ad esempio i pazienti oncologici rimangono positivi per molto tempo, essendo immunodepressi, e quindi devono essere isolati per sottoporsi alle terapie».
L’influenza, poi, sta iniziando a muovere i suoi primi passi. «Finora abbiamo visto tanti casi di virus parainfluenzali e virus respiratori, da non confondere con l’influenza - afferma la dottoressa Masiero -. I primi effettivi casi d’influenza verificati con il tampone risalgono a qualche giorno fa in due ricoverati in Pediatria con altre malattie in corso. Proprio per il fatto che siamo all’inizio della curva epidemica influenzale, il mio consiglio è di vaccinare i bambini il prima possibile. C’è ancora tempo tutto il mese di dicembre. La vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente a tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e ai pazienti pediatrici di età superiore ai 6 anni a rischio di complicanze. In generale, comunque, consiglio anche ai ragazzini più grandi di andarsi a vaccinare».
 

LE RACCOMANDAZIONI


Dopo un’incubazione breve (1-3 giorni), la malattia influenzale si manifesta con febbre, cefalea, malessere e dolori ossei e muscolari diffusi. Successivamente predominano i sintomi di tipo respiratorio come tosse, congestione nasale, mal di gola. Per evitare accessi impropri al Pronto soccorso è bene seguire alcune semplici regole, come spiega la dottoressa Masiero: «Se il bambino tollera bene la febbre ed è vivace non serve per forza ricorrere a un antipiretico, la malattia virale in genere dura dai tre ai cinque giorni - specifica -. Se la temperatura supera i 38,5 gradi ed è disturbante allora si può contattare il proprio medico di famiglia e valutare l’assunzione di un antipiretico. I campanelli d’allarme sono soprattutto legati a una cattiva respirazione: se vediamo che il bambino è affaticato e non mangia, è probabile possa essere in difficoltà e disidratato. Allora è bene ricorrere al Pronto soccorso. Più il bimbo è piccolo, più è richiesta prudenza» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino