Giochi erotici al Pio XII: «L'Opera diocesana parte lesa, la denuncia partì da noi»

Processo in tribunale a Belluno contro un ex sorvegliante notturno dell'istituto pediatrico accusato di violenza
AURONZO - «In questa vicenda l’Opera diocesana San Bernardo degli Uberti è solo parte lesa». La sottolineatura arriva dai legali Claudio Mazzadi e...

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AURONZO - «In questa vicenda l’Opera diocesana San Bernardo degli Uberti è solo parte lesa». La sottolineatura arriva dai legali Claudio Mazzadi e Virgilio Antelmi, a nome del presidente dell’Opera, don Luciano Genovesi, dopo la pubblicazione dell’articolo sui fatti di bullismo sessuale avvenuti nel 2013 nell’istituto pediatrico Pio XII di Misurina di proprietà della stessa Opera. Fatti emersi mercoledì 14 durante il processo a carico di un ex sorvegliante notturno accusato di concorso in violenza sessuale di gruppo, aggravata dalla minore età della vittima, all’epoca 15enne.


Il ragazzino, come è emerso dal capo di imputazione letto in aula dalla presidente del Tribunale, Antonella Coniglio, venne legato al letto con del nastro adesivo e poi sodomizzato con un’asta in ferro. Secondo l’accusa, quella sera, il sorvegliante, entrato in stanza mentre la banda aggrediva sessualmente il compagno, non sarebbe intervenuto per fermare la violenza. Un’accusa emersa durante il processo contro i compagni di stanza della vittima aperto successivamente davanti al Tribunale dei minori di Venezia.
«I presunti episodi di bullismo, al vaglio della magistratura - scrive la nota dei legali - sono stati prontamente segnalati al tribunale dei minori proprio dall’Opera diocesana stessa, informata dal personale dipendente, consentendo così l’inizio delle indagini sfociate, oggi, nel procedimento penale riportato nel vostro articolo. Inoltre, l’Opera diocesana ha prontamente segnalato alle famiglie delle persone coinvolte la notizia del verificarsi dei presunti atti di bullismo, dandone sempre contestuale evidenza e comunicazione all’autorità giudiziaria. L’Opera diocesana - conclude la nota - è parte lesa in questa vicenda e non è stata oggetto di nessun provvedimento giudiziario, risultando totalmente estranea ai fatti. L’Opera ha appreso solo oggi, a distanza di cinque anni, della conclusione delle indagini e dell’inizio del processo».

Il processo, apertosi mercoledì, entrerà nel vivo il 10 ottobre e poi il 5 dicembre. Due date fissate dal tribunale collegiale per sentire i testi e capire quale fu esattamente il ruolo del sorvegliante. Nel processo non ci sono parti civili.
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Il Gazzettino