Violentò la prostituta e tentò di derubarla, condannato a 5 anni di carcere

Prostituta violentata, condannato 27 enne (foto di repertorio)
PADOVA - Aveva contrattato una prestazione sessuale a pagamento. Ma, una volta appartatosi con la prostituta in un luogo isolato, l'aveva aggredita e violentata. Non solo....

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PADOVA - Aveva contrattato una prestazione sessuale a pagamento. Ma, una volta appartatosi con la prostituta in un luogo isolato, l'aveva aggredita e violentata. Non solo. Prima di scappare aveva provato persino a derubarla senza peraltro riuscirci perché la ragazza non aveva soldi con sé. Mahdi Ben Amara, tunisino di 27 anni, attualmente ristretto nella casa circondariale di Belluno, è stato condannato con rito abbreviato a cinque anni di reclusione. A difenderlo c'era l'avvocato Tommaso Lessio. Il gup Elena Lazzarin l'ha ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale e tentato furto. Lo stesso pubblico ministero d'udienza Marco Brusegan ha concluso la sua requisitoria sollecitando una pena di quattro anni e quattro mesi. La ragazza non si è costituita parte civile.


L'aggressione era maturata in una strada isolata del quartiere Arcella, nella notte tra il 27 ed il 28 ottobre dello scorso anno. La vittima, una lucciola di origini romene, era riuscita a fornire una descrizione abbastanza precisa dell'aguzzino. Tanto che i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Padova, coordinati dal pubblico ministero Luisa Rossi, l'avevano rintracciato ed arrestato poco distante dal luogo delle violenze.

INCIDENTE PROBATORIO
Interrogata in forma protetta, nel corso di un incidente probatorio, ad un mese dal fatto la lucciola aveva ricostruito l'accaduto nei minimi dettagli.
Mahdi Ben Amara avrebbe usato la forza nel trascinarla in un luogo appartato. La ragazza sarebbe stata buttata a terra. Poi il tunisino le avrebbe strappato gli indumenti rifilandole schiaffi e pugni al volto e in varie parti del corpo.
Infine l'avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale. Non soddisfatto, il ventisettenne avrebbe messo le mani sulla borsetta della ragazza nel tentativo di rubarle qualche soldo. Non sarebbe però riuscito nel suo intento perché la poveretta non viaggiava con denaro contante. Dopo aver ricostruito il fatto la vittima aveva scelto di uscire di scena ritirando la denuncia nei confronti del suo aguzzino.


Nel decreto con cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto il giudizio immediato per Mahdi Ben Amara venivano contestate le aggravanti dell'orario notturno, della zona isolata e dello stato di prostrazione, cioè circostanze di tempo, luogo e condizione personale che avrebbero ostacolato o addirittura impedito qualsiasi forma di difesa da parte della ragazza.

 

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Il Gazzettino