Violenza e sfruttamento sessuale di bambini: arrestato il super ricercato, era latitante nelle Filippine

Squadra mobile di Trieste
TRIESTE - Arrestato dalla polizia, presso l'aeroporto di Fiumicino, cinquantatreenne condannato per reati di violenza sessuale aggravata, sfruttamento sessuale di bambini...

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TRIESTE - Arrestato dalla polizia, presso l'aeroporto di Fiumicino, cinquantatreenne condannato per reati di violenza sessuale aggravata, sfruttamento sessuale di bambini e pornografie infantile. Si tratta di I. A., 54 anni (classe 1969), destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Trieste: l'uomo deve espiare la pena residua di 7 anni, 11 mesi 11 e 19 giorni di reclusione.


I.A. si era reso irreperibile, facendo perdere le proprie tracce, già dal 2017. Dai primi accertamenti eseguiti dalla Squadra mobile di Trieste che lo aveva catturato e dal Servizio centrale operativo di Roma era emerso che, nel febbraio del 2019, aveva effettuato, tramite l'ambasciata Italiana di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, la richiesta di rilascio del passaporto, presumibilmente al solo fine di conoscere la sua posizione nei confronti della giustizia italiana; infatti, era infatti già titolare di un passaporto in corso di validità rilasciato dalle competenti autorità italiane. Tale circostanza aveva indotto a ritenere che potesse dimorare negli Emirati Arabi sebbene l'uomo, sulla base delle vicissitudini che avevano coinvolto la società con sede in San Dorligo della valle (Trieste) di cui era amministratore unico, avesse dei collegamenti anche con il Regno Unito.

Le indagini

Gli approfondimenti investigativi sui due luoghi esteri non avevano però apportato elementi utili al suo rintraccio.


Le attività di ricerca hanno avuto una svolta quando I.A. è stato inserito nell'elenco dei ricercati attenzionati nell'ambito del progetto Wanted 3, finalizzato alla cattura di latitanti di medio o alto livello in relazione alla particolare gravità dei reati consumati o all'entità della pena comminata. Tale circostanza ha consentito di costituire un team investigativo composto da esperti della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo che ha svolto, parallelamente alle attività d'indagine tradizionali, accurate analisi di open source intelligence all'esito delle quali si rilevavano importanti informazioni relative agli account di social media riferibili al ricercando che indirizzavano finalmente gli investigatori al possibile luogo di latitanza. Dall'elaborazione degli indirizzi IP hanno ricondotta ad una macro area che dava l'ultimo luogo di latitanza nelle Filippine. Grazie all'attività svolta dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia per il tramite dell'Esperto per la Sicurezza in Thailandia e Filippine,  il ricercato è stato condotto in Italia dalla polizia filippina raggiungendo l'aeroporto di Roma Fiumicino dove è stato arrestato dalle Autorità italiane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino