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CASIER - Abusa per un anno intero della figlia 13enne, costringendola a fare sesso con lui quando la mamma è fuori casa per lavoro. Stangata ieri mattina, 26 maggio, per il padre-orco, condannato a 6 anni e mezzo di carcere, beneficiando dello sconto di un terzo della pena assicurato dalla scelta del rito abbreviato. Così ha deciso il gup Gianluigi Zulian. Alla sbarra, con la pesantissima accusa di violenza sessuale su minore, è finito un operaio albanese di 46 anni, difeso dagli avvocati Mario Nordio e Alessandro Canal. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Francesca Torri, al termine della requisitoria aveva chiesto una pena ancora più severa: 7 anni. L'imputato è stato condannato anche a una provvisionale di 15mila euro da versare alla parte civile (assistita dall'avvocato Stefania Bertoldi) e il divieto di avvicinamento per altri due anni ai luoghi frequentati dai minori.
L'INCUBO
«Se dici qualcosa alla mamma ti ammazzo». E poi: «Tu parli troppo, ti taglio la lingua così non parli più». Sarebbe dovuto essere il suo esempio e il suo sostegno, ma quel padre, per una ragazzina di 13 anni, si è trasformato in un mostro, secondo la Procura di Treviso. Quello che la piccola non avrebbe mai dovuto raccontare a nessuno sarebbero stati i mesi in cui il padre, un 43enne all'epoca dei fatti, l'avrebbe costretta a diventare la sua schiava sessuale.
LA DENUNCIA
Il clima di intimidazione e autoritarismo non avrebbe colpito soltanto la 13enne. È stata infatti l'esasperazione della madre ad aver portato a galla la vicenda. Dopo l'ennesima lite in casa, la donna, in lacrime, si è sfogata con la figlia: «Non ce la faccio più ad andare avanti, ho deciso di farla finita» ha detto la donna. «No, non mollare. Non mi puoi lasciare sola con quel mostro» le ha risposto la figlia. Un'affermazione che ha scosso la madre la quale, scoperta la verità ha scelto di chiedere giustizia per la figlia. Così ha deciso di avviare le pratiche per la separazione e, in parallelo, ha denunciato il marito che il gip ha subito allontanato da casa. Ieri in aula la difesa ha sostenuto che gli abusi sarebbero una storia architettata dalla madre per ripicca nei confronti del marito, ma il giudice ha avvallato la tesi dell'accusa. I legali dell'imputato sono pronti a impugnare la sentenza in Appello.
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Il Gazzettino