Lei lo lascia, lui la ricatta anche con foto sexy e la picchia: 31enne nei guai

Lei lo lascia, lui la ricatta anche con foto sexy e la picchia: 31enne nei guai
Se i fatti si fossero svolti due anni dopo, nel fascicolo del pubblico ministero ci sarebbe anche il reato di revenge porn, la diffusione illecita di immagini o video a...

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Se i fatti si fossero svolti due anni dopo, nel fascicolo del pubblico ministero ci sarebbe anche il reato di revenge porn, la diffusione illecita di immagini o video a sfondo sessuale. Perché Costantin Galbinu, 31enne romeno residente a Camposampiero (provincia di Padova), alla sbarra per violenza privata e molestie nei confronti della sua ex, una donna feltrina, inviò a un amico alcune immagini che ritraggono la donna con il seno scoperto.

La vittima, anche lei di origini romene, è una 34enne, residente a Feltre e assistita dall’avvocato Enrico Rech. Ieri mattina il giudice ha calendarizzato il processo e rinviato al 18 febbraio quando verranno sentiti i primi testimoni. Secondo la Pubblica accusa i problemi cominciarono nell’ottobre del 2017. La loro relazione era già finita ma Galbinu non voleva rassegnarsi. Così, un giorno, la invitò al battesimo di un suo amico che si sarebbe svolto nella chiesa di Santa Giustina in Colle (Padova). Lei rifiutò.

Provò a insistere: il suo intento, come dimostra ciò che accadde dopo, era costringerla a tornare insieme a lui. Piano che non poteva funzionare, però, se lei fosse rimasta a casa. Passò alle maniere forti. Anzi, illecite. La minacciò: «Se non vieni al battesimo diffonderò le foto in cui sei nuda». La trappola funzionò e la donna, il 29 ottobre 2017, raggiunse il suo ex a Santa Giustina in Colle. Per il pubblico ministero fu “violenza privata” perché la 34enne fu costretta a fare qualcosa a seguito di una minaccia. Il suo sforzo, però, fu invano. Costantin Galbinu non si accontentò di esser riuscito a vederla di nuovo e, come minacciato più volte, inviò le immagini hot a un amico.

Si tratta di alcuni “screenshot” che l’uomo aveva catturato durante una video-chiamata con la sua ex fidanzata. Una telefonata bollente, fatta in confidenza, che si trasformò in un’arma a doppio taglio. L’episodio rimase inascoltato. Non c’era ancora alcun reato in grado di punirlo. Uscì due anni dopo. L’articolo 612ter del Codice Penale afferma infatti che «chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5 a 15mila euro». La pena è aumentata se i fatti vengono commessi da qualcuno che era legato sentimentalmente alla persona offesa. Nel capo d’imputazione di Costantin Galbinu sarebbe stato il reato più grave. Ora, invece, si trova alla sbarra per violenza privata e per molestie. Dopo la fine della loro relazione continuò a stressarla con chiamate e messaggi di qualsiasi tipo con l’obiettivo di tornare insieme a lei. Questo periodo durò da ottobre 2017 a luglio 2018. Poi la donna si rivolse all’avvocato Enrico Rech e insieme denunciarono l’accaduto ai carabinieri. C’è un ultimo spiacevole episodio che non è stato raccontato prima perché fa parte di un procedimento davanti al giudice di pace di Padova. Quando la 34enne raggiunse il suo ex a Santa Giustina in Colle fu picchiata, colpita con calci e pugni, tirata per i capelli. Prima si recò al Pronto soccorso più vicino da cui ne uscì con 15 giorni di prognosi. Poi si rivolse ai carabinieri con la speranza di metter fine a uno dei capitoli più bui della sua vita

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Il Gazzettino