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SAN VITO - Dopo aver picchiato brutalmente la madre di 89 anni, sfidò i carabinieri con un coltello. Lo scorso giugno ad allertare le forze dell'ordine erano stati i vicini di casa che avevano raccolto le grida dell'anziana, una donna fragile e malata. Lui, 64 anni, da allora è in misura cautelare in carcere. Ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Alberto Rossi ha patteggiato. La pena concordata dall'avvocato Luca Spinazzè con il pubblico ministero Federico Baldo è stata di un anno, senza condizionale. Era accusato di lesioni pluriaggravate nei confronti dell'anziana madre, di violazione di domicilio aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
L'AGGRESSIONE
La sera del 6 giugno scorso, verso le 19, ha raggiunto la madre che vive in una palazzina di San Vito al Tagliamento.
RESISTENZA
I carabinieri sono riusciti a disarmarlo, ma l'uomo ha preso un secondo coltello e l'ha lanciato contro uno dei militari, che è riuscito a schivarlo. L'imputato ha quindi caricato i due carabinieri e ne è nata una colluttazione che si è trascinata anche nel cortile condominiale, sotto gli occhi dei tanti residenti. L'uomo è riuscito a sferrare un pugno in faccia a un carabiniere, l'altro lo ha colpito alla schiena. Non si è calmato nemmeno quando è stato immobilizzato, tanto che i due rappresentanti dell'Arma hanno dovuto chiedere l'ausilio delle stazione di Azzano Decimo e di San Vito.
IL SOCCORSO
L'anziana era stata ricoverata all'ospedale di San Vito con lividi e un trauma cranico (prognosi di dieci giorni). Il figlio, in evidente stato di alterazione, era stato sedato e accompagnato in pronto soccorso a Pordenone. In ospedale aveva continuato a manifestare un atteggiamento aggressivo tanto da rendere necessario l'intervento dei carabinieri. I due militari che hanno subìto resistenza erano stati dimessi con una prognosi di 5 e 7 giorni.
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Il Gazzettino