OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il tagadà sta per partire, un altro giro di scossoni tra equilibrismi e capelli al vento. Dietro la giostra, dall’altra parte della strada, si percepisce che sta per succedere qualcosa. Una cinquantina di ragazzi, forse di più, è appartata ai margini del Luna park di Sacile, sono soprattutto maschi, felpa in testa e cappellini alla rovescia come i rapper. Ai margini c’è anche qualche ragazza. Guardano tutti verso il centro del gruppo, qualcuno si alza sulle punte per vedere meglio e cogliere i passaggi di un confronto che di lì a poco si farà violento. Improvvisamente in mezzo alla marea di giovani qualcuno si azzuffa, si notano i movimenti repentini, poi la fiumana di ragazzi si sposta compatta a ridosso della giostra e cominciano le botte. Le immagini dei filmati girati da numerosi ragazzi e adulti testimoniano in diretta quella che è stata a tutti gli effetti una spedizione punitiva. Un pestaggio durato meno di 60 secondi e finito con un 17enne di Francenigo in ospedale con naso rotto e il corpo indolenzito dopo la raffica di pugni e pedate rifilate per un «figlio di...» che l’avversario ha mal digerito.
TUTTI CONTRO UNO
Le urla di incitamento sovrastano la musica del Luna park. Si sentono risate, incitamenti. C’è chi salta eccitato come se fosse in un ring, qualcuno si scansa per non essere coinvolto.
LA VITTIMA
Il ragazzo si difende come può. Tenta di sottrarsi al pestaggio, ma ogni volta che sguscia via si ritrova davanti un nuovo avversario. C’è il ragazzo con la camicia a quadri e le spalle larghe, che a certo punto gli blocca le braccia. A lui non resta che rifilare una testata nel tentativo di liberarsi. Ma l’altro non molla, anzi, trova l’appoggio di altri compagni che cominciano a rifilare pugni. Il diciassettenne è in trappola, spinto verso il retro della giostra, continua a ricevere pugni in testa con una violenza inaudita. Altri si fanno sotto ed è a quel punto che alcune ragazze capiscono che non è una zuffa. Potrebbe finire male. «No, no, nooo...», si sente urlare. Ma ormai il branco non è più controllabile.
L’ULTIMO ATTO
Il 17enne, un ragazzo piuttosto esile, viene ancora una volta trattenuto per la testa, poi riesce a liberarsi e a trovare un varco per sgattaiolare via e cercare riparo all’interno del Luna park. Un ragazzo con un piumone rosso capisce che la situazione è ormai fuori controllo, che potrebbe succedere qualcosa di molto grave e cerca di bloccare chi lo sta picchiando afferrandolo alle spalle. Non lo molla, vuole costringerlo a fermarsi. È a quel punto che interviene un ragazzo con un giubbotto viola. All’inizio sembra voler difendere la vittima, perché cerca di allontanare gli altri giovani che stanno facendo a botte. In realtà vuole essere protagonista. E, quando tutto sembra finire, interviene in prima persona impedendogli di allontanarsi. Con due balzi gli è addosso e gli sferra un pugno alla testa che lo fa vacillare. Continua a colpire finché davanti a lui non si parano altri ragazzi. E continua la gragnola di colpi mentre il 17enne cerca riparo.
LA FUGA
Il gruppo, tra le urla di disappunto di alcune ragazze, comincia a disperdersi. Qualcuno ride divertito per quel sabato pomeriggio pieno di adrenalina, foto e filmati da condividere sui social. Elvis Relandini, responsabile del Luna park, chiama i carabinieri, ma i ragazzi ormai hanno capito di aver esagerato e si disperdono. La maggior parte corre verso la stazione ferroviaria in tempo per il primo treno in arrivo da Pordenone e li riporterà a casa, a Conegliano.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino