VITTORIO VENETO - Aveva solo otto anni quando è diventata l'oggetto del desiderio perverso dello zio che al tempo dei fatti era 35enne. Solo otto anni tanto che...
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LA TERRIBILE VERITA'
Erano state le maestre di scuola a raccogliere il racconto della bambina, che al tempo dei fatti - nel 2012 - abitava con i genitori e i fratelli nel vittoriese in un appartamento in cui, per un certo periodo di tempo, aveva trovato ospitalità anche il fratello della madre. A scoperchiare la verità sugli abusi sarebbero state le segnalazioni di alcune famiglie di compagni di classe della vittima che, a loro dire, avrebbe mostrato carte da gioco a tema erotico. È il 2014 e da quando si sono consumate le violenze sono trascorsi già due anni.
Le insegnanti approfondiscono il problema e una delle carte incriminate finisce in mano a una delle maestre, che decidono di parlare con la bambina. «È quello che faceva con me lo zio - è stata la tremenda ammissione - ma io non volevo». Secondo quanto riferito dai docenti, che subito attivano la dirigenza scolastica, la bambina racconta le sevizie subite con numerosi dettagli. «Non dire niente a nessuno altrimenti passerai guai» le diceva l'orco. «Tua mamma si arrabbierà se racconti queste cose». Alla fine la madre viene a conoscenza di quello che è successo in casa sua quando lei e il papà della piccola non erano al lavoro in effetti si infuria. Ma non certo con la figlia. Piuttosto è si avventa contro suo fratello che affronta sconvolta durante una violentissima lite. E lo caccia di casa.
LE INDAGINI
La Procura si mette in movimento dopo l'esposto presentato dalla scuola. E parte l'indagine, il cui fulcro è rappresentato dall'incidente probatorio in cui la vittima, diventata nel frattempo una ragazzina, viene ritenuta attendibile. L'uomo si è sempre difeso sostenendo che le accuse erano soltanto fantasie e giocando su alcune apparenti incongruenze temporali nelle ricostruzioni. Ma per il collegio giudicante le prove a suo carico presentate durante il dibattimento sono evidenti: ha abusato della nipotina di soli otto anni, fisicamente e psicologicamente. Gli avvocati difensori hanno già annunciato ricorso in appello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino