Aggressione e minacce all'ex: 23enne arrestato e subito rimesso in libertà

Fidanzato violento rimesso in libertà
PADOVA - Il marocchino di 23 anni, accusato di avere maltrattato la sua compagna e connazionale di 22 anni tanto da finire in manette lo scorso 28 di dicembre, è un uomo...

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PADOVA - Il marocchino di 23 anni, accusato di avere maltrattato la sua compagna e connazionale di 22 anni tanto da finire in manette lo scorso 28 di dicembre, è un uomo libero. Il Gip Laura Alcaro, durante l'interrogatorio di garanzia, non ha convalidato l'arresto.


Lo straniero però, difeso dall'avvocato Marco Favero, è stato raggiunto dalla misura restrittiva del divieto di avvicinamento alla casa di famiglia e ai luoghi frequentati dalla vittima.

IL FATTO
Quella sera, i poliziotti sono intervenuti al pronto soccorso dell'ospedale Civile dove i responsabili del Suem 118 hanno trasportato la giovane nordafricana, residente a Cavarzere in provincia di Venezia, aggredita dal compagno. Gli agenti durante il tragitto per recarsi al polo sanitario sono stati informati dalla sala operativa della presenza all'accettazione, anche del 23enne marocchino. Lo straniero, secondo l'accusa, avrebbe provato a chiamare ripetutamente la ragazza mentre si stava sottoponendo alle cure dei medici e le avrebbe inoltrato alcuni messaggini al telefono cellulare come "Vuoi chiamare i carabinieri dicendo bugie e facendo casino?". E ancora "Io sono qui fuori l'ospedale e aspetto i carabinieri, quanto ti manca per andare via? Voglio andare a dormire".
Intanto la 22enne, dopo essere stata tranquillizzata dai sanitari, ha deciso di presentare denuncia per maltrattamenti. Quella sera ha espresso la volontà di cambiare casa e di muoversi da Cavarzere, e di avere la sua indipendenza economica. Il suo intento era di trasferirsi da sola a Padova, ma lui ha voluto accompagnarla e affiancarla nella scelta del nuovo appartamento. Però tra i due, giunti in via Tre Garofani, qualcosa è andata per il verso sbagliato. È scoppiata una lite e lui la avrebbe afferrata con forza a un polso torcendole il braccio. La ragazza ha implorato aiuto e si è messa a piangere. Alcuni passanti sono stati testimoni della scena di violenza e hanno chiamato i soccorsi. La 22enne è poi stata dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di 7 giorni.
Prima di questo episodio, questa volta nell'abitazione di Cavarzere, si sarebbero consumati altri due casi di maltrattamenti. Il 18 dicembre la ragazza, a seguito di un alterco con il compagno, ha accusato un malore ed è stata ricoverata al pronto soccorso dell'ospedale di Chioggia. Nove giorni più tardi, il 27 dicembre, il marocchino le avrebbe stretto le mani al collo impedendole di respirare.

IL MOTIVO DELL'ARRESTO
Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ha applicato il così detto arresto in "differita". È stato infatti considerato dalla Procura lo stato della flagranza del reato, perchè nel telefono cellulare del 23enne gli inquirenti hanno trovato e sequestrato messaggi di minacce alla ragazza spediti a partire dalle 19.19 del 28 di dicembre.
Quindi all'interno delle 48 ore dall'arresto. Il marocchino mentre la 22enne stata visitando un appartamento per cambiare abitazione, le avrebbe scritto "Se non scendi subito te la faccio pagare".

LA DIFESA


Il nordafricano, davanti al giudice, ha dichiarato di avere sempre voluto aiutare la sua compagna che in più di una occasione avrebbe provato a togliersi la vita. Le sue azioni, insomma, sarebbero state fraintese. Inoltre, attraverso il suo legale, ha fatto sapere di essere lui il titolare del contratto d'affitto della casa di Cavarzere, di avere un lavoro stabile e di essere incensurato.
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Il Gazzettino