Ubriaco, maltratta la moglie: 37enne finisce in manette

Una pattuglia di carabinieri
CHIOGGIA - I carabinieri gli hanno notificato un provvedimento con il quale gli viene vietato di avvicinarsi alla casa familiare, per impedirgli di continuare a maltrattare...

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CHIOGGIA - I carabinieri gli hanno notificato un provvedimento con il quale gli viene vietato di avvicinarsi alla casa familiare, per impedirgli di continuare a maltrattare la moglie. Ma, mezz’ora più tardi, un trentasettenne di Chioggia aveva già violato la prescrizione facendo ritorno a casa e così è stato arrestato .


L’uomo è comparso ieri mattina di fronte al giudice penale di Venezia, Stefano Manduzio, il quale ha convalidato l’arresto per poi rinviare la prosecuzione del processo per direttissima a prossimo 9 maggio, come chiesto dal difensore, l’avvocato Mattia Donà, il quale ha già formulato istanza di rito abbreviato per poter usufruire, in caso di condanna, dello sconto di un terzo della pena. In attesa dell’udienza, il trentasettenne è stato rimesso in libertà e, nei prossimi giorni, dovra comparire di fronte al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio relativo all’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.


MINACCE E LESIONI
La procura di Venezia lo accusa di aver proseguito anche nel 2021, e fino ai giorni scorsi, a maltrattare la moglie, rimasta invalida a causa di una grave malattia, minacciandola di morte e provocandole lesioni. L’uomo è già sotto processo per analoghi comportamenti tenuti tra il 2018 e il 2020, anche in quel caso a seguito di abuso di sostanze alcoliche. In più di un’occasione il trentasettenne ha minacciato la moglie brandendo armi da taglio e annunciando di voler far esplodere l’appartamento con il gas per eliminare tutta la famiglia, per poi distruggere suppellettili e, in un’occasione, anche un vetro. L’ultimo episodio risale allo scorso 13 marzo: il divieto di avvicinamento gli è stato notificato dai carabinieri a mezzanotte e quaranta: all’una e venti l’uomo lo aveva già violato. «Mi serviva la ricarica del cellulare», si è giustificato di fronte al giudice.
 

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Il Gazzettino