Nel lockdown più violenze in casa sulle donne: si sono avuti 66 casi

Violenza di genere
LA GIORNATA - La convivenza forzata del lockdown è stata un inferno per molte donne polesane, costrette a subire violenza senza la possibilità di allontanarsi dal...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

LA GIORNATA - La convivenza forzata del lockdown è stata un inferno per molte donne polesane, costrette a subire violenza senza la possibilità di allontanarsi dal carnefice. Sono 84 le donne che si sono rivolte allo sportello del Centro antiviolenza dal primo novembre 2019 al 31 ottobre scorso, 66 durante il lockdown.


«La violenza ha le chiavi di casa», ha spiegato Rosaria Dell’Aversana, responsabile del Centro, illustrando i dati dei casi denunciati nei tre sportelli, insieme all’assessore alle Pari opportunità Erika Alberghini e i rappresentanti dei Comuni di Adria e Lendinara, dove il Centro è presente. «La convivenza forzata, dovuta all’emergenza sanitaria - ha spiegato Dell’Aversana - ha reso più difficili i rapporti, facendo emergere le criticità. Ci sono stati, dunque, molti più casi rispetto allo stesso periodo degli anni passati, che hanno comunque visto rivolgersi al Centro 80 donne nel 2019 e 72 nel 2018. Le violenze non sono solo fisiche, ci sono anche quelle psicologiche, invisibili, che rimangono dentro e logorano la donna: queste sono in continua crescita».
L’INIZIATIVA
Per riflettere e sensibilizzare l’opinione pubblica, il Centro antiviolenza - ha illustrato l’avvocato Annalisa Ghisellini - ha promosso oggi l’iniziativa “Cambia il finale...”, consegnando alle librerie e alle biblioteche delle città dove sono presenti gli sportelli, dei segnalibri che saranno distribuiti, unitamente ai libri acquistati o presi a prestito, per tutta la settimana. Il riferimento è alla vita di ogni donna che subisce violenza, come se la stessa fosse paragonabile a un libro al quale è possibile, chiedendo aiuto».
Un messaggio che quest’anno, ha aggiunto la presidente del consiglio comunale Nadia Romeo, «riveste ancora più importanza. È basilare non sentirsi colpevoli e fare rete soprattutto tra istituzioni». D’accordo l’assessore al Welfare Mirella Zambello, la presidente della seconda commissione consiliare Benedetta Bagatin, la presidente del Comitato di pilotaggio Maria Grazia Avezzù, l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Lendinara Francesca Zeggio e il sindaco di Adria Omar Barbierato, che ha ribadito zla necessità di fare rete, anche inserendo questo servizio nei Piani di zona». A tal proposito la Conferenza dei sindaci sarà dedicata a questo tema.
Oggi, la presidente della Commissione Pari opportunità Alessandra Tozzi sarà presente, seppur virtualmente, all’istituto comprensivo 2 di Rovigo, scuola media Venezze, per un laboratorio che ha il fine di sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza di genere. L’amministrazione comunale partecipa, inoltre, alla giornata anche con il teatro Sociale aderendo alla campagna #neancheperfinta. Oggi, poi, verrà illuminato di rosso il balcone del Ridotto.
FARMACISTI IN CAMPO

“Diciamo no alla violenza sulle donne. Hai bisogno d’aiuto? Da oggi chiedi al tuo farmacista” è poi lo slogan della campagna ideata da Federfarma Rovigo, che gode del patrocinio della Provincia di Rovigo, in collaborazione con Farmaciste insieme, Ordine dei farmacisti e il Centro antiviolenza del Polesine, cui vengono indirizzate le donne in difficoltà. Un modo in più per chiedere aiuto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino