Quindici anni di botte e vessazioni, condannato il marito violento

E' stato il figlio, testimone delle violenze, a convincere la madre ad allontanarsi dal padre

Dopo 15 anni di violenze la donna se ne è andata con il figlio
SACILE - Era stato il figlio, dopo quindici anni di angherie e violenze, a dirle «mamma, adesso basta, andiamocene». Insieme se ne erano andati di casa e avevano...

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SACILE - Era stato il figlio, dopo quindici anni di angherie e violenze, a dirle «mamma, adesso basta, andiamocene». Insieme se ne erano andati di casa e avevano trovato protezione grazie all'associazione Voce Donna. La vicenda è stata ripercorsa in un durissimo capo di imputazione formulato dal sostituto procuratore Andrea Del Missier, che ieri ha chiesto la condanna di un marito violento imputato di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Il giudice per le udienze preliminari Monica Biasutti, dopo aver acquisito d'ufficio la testimonianza della vittima per chiarire alcuni episodi, ieri ha condannato l'uomo a 3 anni e 4 mesi di reclusione (ha beneficiato dello sconto di pena di un terzo perché era stato ammesso a un rito abbreviato). Alla parte civile, che si era costituita con l'avvocato Loris Padalino, ha riservato una provvisionale di 12 mila euro. Il risarcimento sarà definito successivamente in sede civile. La vicenda riguarda una coppia straniera che si era stabilita in un paese del Sacilese. La donna ha dichiarato di aver subito percosse e vessazione a partire dal 2003. L'uomo era molto geloso, fino a ossessionarla. Si era messo in testa che la moglie aveva rapporti con un'altra persona e aveva sulla donna un controllo ossessivo. In un'occasione, mentre erano rientrati nel paese d'origine per le vacanze, con un ceffone le aveva procurato la perforazione del timpano causandole un danno permanente. Esasperata, la donna aveva lasciato il tetto coniugale assieme al figlio, che era stato testimone sin da ragazzino di tanta violenza nei confronti della madre. Insieme hanno cominciato una nuova vita, serena e ben distante da quei maltrattamenti in famiglia subiti per tanti anni senza avere il coraggio di affrancarsi. L'imputato era difeso dall'avvocato Stefano De Rosa del Foro di Udine.

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Il Gazzettino