BOLZANO - Si trova in ospedale ancora in stato confusionale e sotto choc la studentessa bolzanina di appena 15 anni che lunedì pomeriggio avrebbe subito...
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Sono stati fermati e rilasciati, perché corrispondevano alla descrizione fatta dalla vittima,due uomini di colore sospettati della violenza sessuale. Sono risultati totalmente estranei ai fatti.
Continua la caccia ai responsabili.
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulla vicenda e, al momento, il fascicolo dell'inchiesta è a carico di ignoti. Questa mattina il procuratore, Giancarlo Bramante, ha fatto il punto sulle indagini e - ha spiegato il capo della Procura di Bolzano - «perché è nostra intenzione evitare notizie che non hanno riscontro concreto e perché non vogliamo che queste possano in qualche modo influenzare la ragazza». La polizia ha acquisito le immagini delle telecamere installate più vicine alla zona dove sarebbe avvenuta la violenza, anche se nel punto preciso, nei pressi del ponte giallo, non esiste la videosorveglianza. Altri elementi utili alle indagini sono le tracce biologiche: per questo i vestiti della vittima sono stati inviati alla polizia scientifica di Padova, che li analizzerà e invierà i risultati nel giro di qualche giorno.
Anche la bicicletta della studentessa è stata posta sotto sequestro. Fondamentale è ovviamente la testimonianza della vittima, la quale, anche se molto provata, ha riferito agli inquirenti che gli aggressori sono entrambi di colore, ma uno soltanto l'avrebbe violentata. La giovane sarà quindi risentita dagli inquirenti quando le sue condizioni miglioreranno. L'aggressione sarebbe avvenuta verosimilmente attorno alle 14.45, dal momento che la chiamata al 118 da parte di due passanti, un uomo ed una donna, che hanno soccorso la studentessa, è arrivata circa un paio di minuti prima delle 15. Al momento, ha spiegato ancora il procuratore capo, Giancarlo Bramante, non ci sono testimoni oculari della vicenda. «Ma se ce ne fossero», questo l'appello rivolto alla cittadinanza, «chiediamo di farsi avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino