Violento rogo distrugge il rifugio: pompieri a 1400 metri a -12 gradi

Il rifugio in fiamme
MALBORGHETTO VALBRUNA (Udine) – Un violento rogo divampato nella notte, intorno all’una di oggi, venerdì 12 febbraio, ha quasi completamente distrutto il...

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MALBORGHETTO VALBRUNA (Udine) – Un violento rogo divampato nella notte, intorno all’una di oggi, venerdì 12 febbraio, ha quasi completamente distrutto il rifugio alpino "Fratelli Nordio-Delfar", sopra Ugovizza, sulle montagne di Malborghetto Valbruna, nel Tarvisiano, in Alto Friuli. L’incendio, scoppiato per cause in corso di accertamento da parte di vigili del fuoco di Tarvisio, Pontebba, dai pompieri volontari di Camporosso e di Ugovizza, e dal personale del Comando di Udine, ha causato gravi danni al tetto, al sottotetto e gli alloggi immediatamente sottostanti.

Nel rifugio, a quota 1400 metri, c’erano 7 persone, tra cui i due gestori, i loro figli e alcuni ospiti francesi. Nessuno è rimasto ferito. I pompieri stanno operano in condizioni di grande difficoltà, a meno 12 gradi, nella neve alta, con il freddo pungente che ghiaccia le bombole. Sul posto anche personale del Corpo forestale dello Stato, il soccorso alpino di Camporosso e i militari della Guardia di finanza del Sagf di Sella Nevea. Nella notte le fiamme sono state domate ma sarà necessario operare tutto il giorno per la messa in sicurezza e bonifica della struttura, un edificio di tre piani fuori terra. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Tarvisio, comandata dal capitano Massimo Soggiu, e del Norm della stessa Compagnia.  
 
I gestori hanno postato la foto sulla loro pagina Facebook scrivendo: «Purtroppo vi diamo una bruttissima notizia, il rifugio sta bruciando. Noi stiamo bene e possiamo solo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato in piena notte: gli amici francesi, i cittadini di Ugovizza, sindaco e vice sindaco, i pompieri volontari, il soccorso alpino tutte le persone che ci sono ancora vicine. Ringraziamo anche quelle che non ricordiamo o che non abbiamo visto nel buio».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino