PORDENONE - Un 36enne di origini pugliesi, che vive nel Sacilese, sarà processato per violenza sessuale e rapina. È stato rinviato a giudizio dal gup Giorgio...
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Rimasta sola, la ragazza, che aveva 26 anni, ha continuato a trovare ospitalità nell’abitazione del pizzaiolo, ma il 17 novembre 2018 ha telefonato disperata alla sala operativa dei Carabinieri denunciando di essere stata violentata e rapinata. I militari del Radiomobile di Sacile sono intervenuti nell’abitazione del pizzaiolo e hanno sequestrato tutto ciò che poteva provare la violenza. L’episodio è stato ricostruito sulla base delle dichiarazioni della 26enne. Era molto scossa, raccontò che il pizzaiolo l’aveva afferrata per i capelli costringendola a praticargli sesso orale. Poi l’aveva presa a schiaffi per impadronirsi dei 200 euro che il fidanzato le aveva lasciato per le proprie necessità quotidiane e che lei aveva nascosto nel reggiseno.
Sulla scorta degli accertamenti dell’Arma e delle dichiarazioni della ragazza, il pm Andrea Del Missier ha chiesto il rinvio a giudizio del 36enne. La difesa non ha chiesto di chiudere il procedimento con riti alternativi. «Ritengo - spiega l’avvocato Francesco Taurisano del Foro di Bari, precisando che il suo assistito non è mai stato sottoposto a misura cautelare per violenza sessuale - che soltanto l’istruttoria dibattimentale potrà fare chiarezza sulla vicenda». L’imputato, infatti, continua a respingere la ricostruzione fatta dalla persona offesa. Il processo comincerà il prossimo 10 luglio. La vittima finora non si è costituita parte civile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino