TREVISO - Crediti non riscossi per 80mila euro, più altri 111mila già incassati, ma che una sentenza impone di restituire. Sommando anche le spese per la causa giudiziaria, una...
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La vicenda della Polyvert, azienda di Carbonera (anche se la sede legale è a Bologna), cinque dipendenti, specializzata nella distribuzione di prodotti chimici, è strettamente legata al crollo della Vinyls Italia. Creata come una costola dell'Eni, l'industria, principale produttore italiano di pvc, ha iniziato ad entrare in crisi nel 2008: è stata ceduta prima agli inglesi della Ineos, poi al gruppo trevigiano Sartor, infine è stata posta in amministrazione straordinaria. Quattro anni di commissariamento non sono bastati ad evitare il fallimento. Nel frattempo, gli operai degli stabilimenti di Marghera, Porto Torres e Ravenna hanno dato vita a svariate proteste, compreso barricarsi in cima ad una delle torri del Petrolchimico.
Tra i fornitori della Vinyls (nelle sue varie precedenti denominazioni), da parecchi anni, c'era anche la ditta trevigiana: il crac l'ha lasciata con merci consegnate, ma mai saldate per 80mila euro. A far meditare di gettare la spugna il titolare, Claudio Lucadamo, tuttavia, è un ulteriore sviluppo: «Il curatore fallimentare - spiega - ha emesso una revocatoria per forniture effettuate nei mesi precedenti e già saldate, per 111mila euro». In sostanza, un provvedimento, volto a ricostituire il patrimonio di un debitore, a tutela dei creditori, recuperando i pagamenti compiuti nel cosiddetto «periodo sospetto», immediatamente prima del fallimento. Ora la situazione si fa davvero grave: «Questo nuovo esborso ci mette in ginocchio. Questa che fa morire un'azienda, con tali motivazioni, può essere giustizia?». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino