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VENEZIA - Non ci sono solo l’arte, la cultura o l’artigianato: anche il cibo di qualità conquista chi arriva a Venezia. La nuova frontiera del turismo, il “food”, non significa solo ristorazione, ma anche spesa di qualità. E ne hanno riprova i negozi “gourmet” veneziani in questi giorni di festività: chi viene a Venezia e vive in appartamento, compra bene per mangiare bene. E anche per chi soggiorna negli hotel, lo shopping gastronomico diventa un ulteriore motivo di gratificazione. Un mercato, insomma, in espansione. Un ulteriore motivo di attrattiva.
Iginio Mascari, assieme al fratello Gabriele, è titolare dell’Antica Drogheria Mascari fondata a Rialto, dal padre Luciano e dalla mamma Sonia. «La nostra azienda vive grazie ai veneziani ma anche al turismo di qualità, mi riferisco ai turisti che soggiornano a Venezia più giorni perché a noi il “mordi e fuggi” non interessa - racconta - Dopo tre anni di periodo negativo si vede che, per fortuna, è ritornato proprio quel turismo che piace a noi, quello di qualità. Sono turisti che decidono di vivere negli appartamenti, che hanno iniziato ad apprezzare la cucina italiana».
VINO E PASTA
«Fondamentalmente – continua - per i miei articoli prediligono i vini di qualità e la pasta di Gragnano. Sono però sempre alla ricerca di particolari prodotti italiani, è il caso di chi acquista la bottarga di muggine. Non si parla di miliardari, ma di gente che vuole trascorrere una vacanza alla ricerca della qualità perché curiosi di conoscere il valore culturale e storico della nostra cucina».
Non solo Sassicaia e Quintarelli, agli stranieri piace anche il vino della nostra laguna. «Riscontriamo da molto tempo – spiega Douglas Fortunati, collaboratore di Millevini di Lorenzo Menegus – che la nostra clientela è di fascia alta, acquista quando sono ospiti in qualche albergo, seppur in questi ultimi anni molti clienti trascorrono la vacanza in appartamento e hanno un’esigenza diversa.
CORSI DI CUCINA
Ci sono però anche visitatori che arrivano a Venezia per imparare a cucinare i piatti della tradizione. Barbara Grande è una “Cesarina”, una cuoca che apre la sua casa e ospita clienti a pranzo e cucina con loro e che la notte di San Silvestro è stata “Chef a domicilio” in una dimora di lusso. «Organizzo – si sofferma – anche corsi di cucina per tutte le persone che hanno voglia di “mettere le mani in pasta” nella tradizione, proponendo ricette tradizionali, è il caso del tiramisù che ha origini Venete. Mi piace accompagnare i clienti a scoprire il mercato di Rialto, una sorta di viaggio che ruota attorno all’enogastronomia del territorio, alla cultura locale e alle persone che vi risiedono. E’ un tour che inizia nel cuore vitale della città, li porto con me, cerco di spiegare la particolarità e la scelta del prodotto che andiamo ad acquistare, mi riferisco in particolare al pesce di laguna che sarà poi elaborato a casa e servito con verdure dell’orto di Sant’Erasmo. Ma è solo alla fine che in loro traspare quell’orgoglio personale in quanto artefici del proprio piatto».
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Il Gazzettino