«C'è vino buono». Frasi in codice per spacciare droga su Facebook

«C'è vino buono». Frasi in codice per spacciare droga su Facebook
PADOVA - Promuovevano lo spaccio di droga sui social network. In questa maniera cinque tunisini, irregolari e pregiudicati, si erano creati un enorme giro di clienti tra la zona...

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PADOVA - Promuovevano lo spaccio di droga sui social network. In questa maniera cinque tunisini, irregolari e pregiudicati, si erano creati un enorme giro di clienti tra la zona circostante la chiesa di San Gregorio in via Valmarana, quella della fermata del capolinea nord della linea del tram, in via Pontevigodarzere, e della Castagnara, ai confini tra Vigodarzere e Cadoneghe.

I carabinieri della compagnia di Padova e della stazione di Vigodarzere, coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti, ieri mattina hanno fatto scattare le manette per tutta la banda di nordafricani, eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip Tecla Cesaro.
L'indagine era partita nel 2014, anche a seguito delle segnalazioni dei residenti del quartiere, stanchi del via vai sospetto da un appartamento di via Valmarana, base per la banda di spacciatori. A finire dietro le sbarre sono Marouene Rhimi detto Jesser di 25 anni, Haythem Jebari di 19, Walid Drihmi di 23, Khalil Rhimi di 27 e Mohamed Amir Chihi di 20, tutti provenienti da Kabaria, vicino a Tunisi. I cinque erano ben inseriti nel territorio, conosciuti tra i giovani, che li contattavano attraverso Whatsapp su un numero telefonico che cambiava spesso, ma anche su Facebook, dove promuovevano le sostanze con frasi in codice: «C'è il vino buono» oppure «Ho una maglietta nuova», con cui informavano l'arrivo di droga di qualità, offerta in svariate tipologie, anche se a farla da padrone era la cocaina. 
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Il Gazzettino