Ministero tutela l'ex Villaggio turistico Eni di Borca di Cadore degli architetti Gellner e Scarpa

Ex villaggio Eni Borca di Cadore
BORCA DI CADORE - Il Ministero della cultura ha avviato il procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale dell'ex Villaggio turistico Eni di Borca....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BORCA DI CADORE - Il Ministero della cultura ha avviato il procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale dell'ex Villaggio turistico Eni di Borca. L'avviso, partito dalla Soprintendenza archeologica, Belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, è giunto venerdì scorso a Palazzo Piloni, al Comune, alla Direzione generale Creatività contemporanea e alla Commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto.

IL PROVVEDIMENTO
L'iter ha preso avvio ancora nel gennaio del 2015, con il provvedimento, trascritto l'anno successivo nel Registro generale e in quello particolare di dichiarazione dell'interesse storico-artistico particolarmente importante a carico del bene immobile, dalla lunga denominazione ufficiale di "Villaggio turistico Eni: colonia, chiesa, alberghi, campeggio, case ed aree di pertinenza". Nell'informativa viene ancora una volta evidenziato il valore storico-testimoniale del compendio immobiliare e del suo ruolo identitario per l'ambito geografico in cui si colloca, per la valenza sociale del villaggio turistico, realizzato su iniziativa di Enrico Mattei e sul progetto originale di Edoardo Gellner. Come si evince dalla documentazione istruttoria e iconografica agli atti d'ufficio, per gli effetti delle disposizioni normative, l'intero complesso edilizio e territoriale, realizzato in località Corte di Cadore, alle pendici del monte Antelao e nei pressi del torrente Boite, riveste un interesse culturale particolarmente importante, poiché testimonia l'identità e la storia delle scelte imprenditoriali e sociali di Enrico Mattei e di una delle istituzioni pubbliche italiane, l'Ente nazionale idrocarburi, che nel secondo dopoguerra ha rivestito un ruolo significativo per la storia istituzionale, industriale e sociale dell'intera nazione. Il complesso edilizio, profondamente integrato nel paesaggio circostante, concepito in maniera unitaria nella sua tipologia costruttiva e stilistica molto particolare, assurge a simbolo e fondamentale testimonianza di una delle iniziative sociali promosse durante la ripresa economica del secondo dopoguerra, commissionata da Enrico Mattei, che si avvalse delle scelte progettuali degli architetti Edoardo Gellner e Carlo Scarpa.

I materiali impiegati, le forme costruttive e architettoniche rispondono alle esigenze del committente, tese a creare architetture essenziali con finalità sociali, in grado di armonizzarsi tra loro e con il paesaggio deputato ad ospitarle. L'organo collegiale competente all'adozione del provvedimento finale è la Commissione regionale per il Patrimonio culturale del Veneto, presso il Segretariato regionale del Ministero della cultura. Ad essa, assieme alla Soprintendenza, è possibile effettuare sia la richiesta di accesso agli atti sia la presentazione di memorie scritte e documenti. Con la comunicazione agli enti interessati scatta l'applicazione, in via cautelare, delle disposizioni di tutela, che cesseranno al termine del procedimento di dichiarazione, stabilito in complessivi 120 giorni decorrenti dal 24 novembre. Il sindaco di Borca, cui è stata inviata la nota per opportuna conoscenza, è stato invitato ad esercitare la necessaria vigilanza affinché non siano intraprese iniziative che possano pregiudicare la salvaguardia del bene e, in particolare, a inibire o sospendere opere o lavori in contrasto. Dell'ex Villaggio Eni se n'è parlato anche negli scorsi mesi, con la Provincia di Belluno, diverse forze politiche, Confindustria e sindacati che vedono in esso la sede ideale per il villaggio olimpico e paralimpico delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Ma dalla cabina di regia nulla è arrivato in tal senso.

LE REAZIONI


«Nessuno è venuto a negoziare afferma Gianluca D'Incà Levis di Dolomiti contemporanee, da tempo promotore di iniziative culturali, con l'obiettivo di valorizzare e rigenerare il sito, all'oscuro della recente iniziativa della Soprintendenza, come il sindaco Bortolo Sala . Avrei sperato che il Villaggio fosse usato bene. Se le restrizioni hanno questa funzione ben vengano. Noi insistiamo ancora perché possa essere utilizzato per le Olimpiadi. Ben vengano forme di tutela del Villaggio».
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino