LIDO DI VENEZIA - C'è chi ha l'ascensore di cristallo per spostarsi da un piano all'altro della dimora, chi ha mobili talmente pregiati che da soli...
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IL MERCATOMolte sono state trasformate dagli eredi in strutture ricettive, e in questo modo hanno continuato a vivere mantenendo le loro caratteristiche architettoniche e spesso buona parte anche dei distributivi interni. Alcune sono felicemente abitate da famiglie che negli anni hanno ricavato appartamenti per più nuclei. Altre sono chiuse per la maggior parte dell'anno perchè comunque i proprietari continuano ad usarle come residenza estiva e disponendo di ingenti patrimoni finanziari possono permettersi di pagare tasse sostanziose pur facendone un uso molto limitato.
Altre ancora, invece, sono diventate un ingombro per chi le possiede. Vuoi perchè i proprietari sono diventati anziani e le abitazioni di generose dimensioni hanno bisogno di una cura costante che diventa più un peso che un beneficio per chi ci vive, vuoi perchè necessitano di interventi di restauro impegnativi che scoraggiano. Anche perchè si parla di cifre che partono da 600 mila euro per le porzioni di villa fino a superare i 5-6 milioni per arrivare in qualche caso anche a una decina. E se ci si deve aggiungere la spesa per ristrutturare edifici talvolta in rovina, non si tratta di affari che i più si possono permettere. C'è da aggiungere poi che in caso di eredi numerosi è più conveniente vendere una villa a un estraneo che liquidare un familiare, che il Lido non per tutti è meta ambita di residenza, perchè spesso le attività lavorative spingono i giovani al trasferimento in terraferma per la necessità di spostamenti più veloci. E così molte restano invendute, anche per la difficoltà di trovare acquirenti facoltosi.
GLI IMMOBILIARISTI«Spesso restano lì perchè i proprietari non hanno la necessità stretta di vendere e attendono l'offerta del prezzo richiesto, che spesso è molto diversa da quella del potenziale acquirente - spiega Fabrizio Marengo, dell'omonima agenzia - ma i prezzi delle compravvendite sono ancora in discesa. Il settore si è un po' ripreso dopo la crisi, ma sono quasi spariti gli stranieri e c'è meno disponibilità. Molto dipende anche dalla congiuntura politica, ad esempio la cedolare secca sui negozi potrebbe aiutare il commercio e quindi generare una spinta che potrebbe dare impulso anche al settore delle abitazioni. Però i prezzi non sono più paragonabili a quelli di una decina di anni fa. E comunque le ville sono impegnative e oggi vengono privilegiati appartamenti di cui si apprezzano altre caratteristiche, come il panorama o il contesto in cui il condominio è ubicato».
«Il prezzo di vendita è solo un'ipotesi - incalza Nicoletta Grasselli di Venum immobiliare - ma le variabili poi sono moltissime. La richiesta di ville spesso avviene per famiglie che vogliono frazionarle per ricavarne più appartamenti, magari genitori insieme ai figli. Ma la villa in sè viene snaturata. Però ce ne sono di bellissime, anche se non è facile mettere d'accordo domanda e offerta, soprattutto di fronte a ristrutturazioni. Oggi capita, anche per pezzature inferiori, di avere clienti che chiedono case già perfettamente restaurate proprio per non sobbarcarsi non solo la spesa ma anche l'impegno dei lavori». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino